
La questione riguarda, in particolare le iniezioni intramuscolo, le piccole medicazioni e gli interventi di primo Soccorso: l’emendamento avrebbe consentito che fossero eseguite anche in farmacia, ma – come dichiarato dalla stessa Silvestro – la proposta è stata ritirata da Donati che, «specificamente contattato, ha immediatamente fato marcia indietro sul suo emendamento. Ho saputo del fatto poco prima che gli emendamenti incriminati venissero resi noti, e sono intervenuta subito, anche nella certezza di avere al mio fianco l’IPASVI. Il caso dovrebbe essere chiuso».
La senatrice ha poi aggiunto il proprio punto di vista sulle ragioni che hanno portato all’avanzamento della stessa proposta. «Non dobbiamo meravigliarci più di tanto», ha spiegato, sottolineando che nell’ambito del processo di liberalizzazione delle attività professionali che è in atto «potrà accadere che alcune attività non caratterizzanti e riservate di una professione possano essere attribuite ad altri professionisti». Si tratta dunque di una dinamica alla quale, almeno in parte, occorrerebbe abituarsi. Tuttavia, Annalisa Silvestro lancia anche un’accusa, concludendo con queste parole il proprio intervento: «In realtà quello che fa specie è la superficialità con cui alcuni si muovono in ambiti così delicati. È lecito che una parte di quegli alcuni non avessero tanto in mente di aumentare i servizi ai cittadini, quanto di perseguire altri e ben meno nobili scopi».
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