farmacisti francesiUn’importante novità si appresta a cambiare la struttura delle società titolari di farmacie in Francia. Un decreto pubblicato lo scorso mercoledì 22 marzo sul Journal Officiel (l’equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale), ha concesso ai “pharmaciens adjoints”, ovvero ai collaboratori, di entrare nel capitale degli esercizi nei quali lavorano (e non solo). D’ora in poi un farmacista collaboratore potrà detenere infatti «una “partecipazione diretta” nelle farmacie la cui proprietà sia in capo ad una società, a condizione di lavorare all’interno della stessa a titolo esclusivo», ha precisato il decreto, che ha anche imposto un limite, indicato nella quota del 10%, alla partecipazione stessa. La norma consente inoltre di detenere alcune “partecipazioni indirette”, in un massimo di altre quattro farmacie. In questo modo, ha spiegato la stampa transalpina, si dovrebbe porre fine «ai timori della categoria rispetto al possibile ingresso di investitori esterni». La questione era stata affrontata dalle associazioni dei farmacisti soprattutto nel corso dell’autunno del 2014: all’epoca, in migliaia avevano manifestato su tutto il territorio della Francia, al fine di chiedere di abbandonare una disciplina inserita nella “legge Macron“ (dal nome dell’ex ministro delle Finanze) che avrebbe consentito a soggetti come banche e fondi di investimento di entrare in modo diretto nel capitale delle farmacie. La proposta è stata poi ritirata, ma va sottolineato che lo stesso Emmanuel Macron risulta in testa ai sondaggi per le prossime elezioni, e potrebbe dunque diventare il prossimo presidente della repubblica. In ogni caso, il presidente dell’Unione dei sindacati dei farmacisti territoriali (Uspo), Gilles Bonnefond, si è detto ottimista. Parlando all’agenzia Afp ha infatti spiegato che «l’ingresso del capitale esterno è stato chiaramente escluso. Al contrario, la possibilità per i farmacisti collaboratori di detenere delle partecipazioni risponde ad una richiesta della professione. Si tratta anche di uno strumento utile per cedere progressivamente un’impresa, per chi lo desidera».

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