Giunti al settimo giorno di sciopero della fame, i Presidenti di Ordine dei Farmacisti Napoli e Federfarma Napoli, Dott. Vincenzo Santagada e Dott. Michele Di Iorio, proprio non ci stanno e fanno sapere che, nonostante il disinteresse delle istituzioni regionali e nazionali, andranno avanti fino allo stremo.
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La protesta dei farmacisti campani, trattati da sempre come farmacisti di serie B, è principalmente legata ad aspetti economico-finanziari dovuti ad una gestione particolare del credito che vede enormi disparità di trattamento tra singole ASL e Regioni.
Farmacisti campani in rivolta
La protesta partenopea dello sciopero della fame, associata alla serrata del 26 luglio 2012, non è la sola. I farmacisti campani, coordinati da Federfarma Campania, manifesteranno il 26 luglio 2012 a Palazzo Santa Lucia esprimendo il loro dissenso nei confronti di una Regione inadempiente e di un Governo ipocrita che da un lato preleva dal bancomat Farmacia un ulteriore 1,83 % , portando l’extrasconto al 3,65 %, dall’altro non garantisce il rispetto delle tempistiche di pagamento per la pubblica amministrazione.
Alle proteste dei farmacisti titolari campani si accoda l’urlo dei Giovani Farmacisti Campani che, in un comunicato stampa unificato dalle Associazioni di Caserta, Napoli e Salerno, rispettivamente presiedute dal Dr. Emmanuele De Angelis, Dr. Lucio Marcello Falconio e Dr. Aldo Frasso, sottolineano che a pagare le conseguenze della spending review e della situazione campana saranno i giovani farmacisti campani.
La pressione che il Governo esercita sulle farmacie, associata al disastro finanziario della sanità campana, fa in modo che a pagare sia il più debole, ovvero il famacista collaboratore, sottolinea il Dr. Emmanuele De Angelis, rappresentante dei Giovani Farmacisti di Caserta e Provincia.
E’ impensabile che nell’ottica di razionalizzare la spesa farmaceutica questo Governo proceda al taglio delle risorse alla base e non alla fonte degli sprechi. Le farmacie, non potendo reagire diversamente, hanno ben pochi strumenti per ammortizzare i tagli, ed ecco le centinaia di riduzioni di contratti da full time a part-time e, se la situazione dovesse degenerare, i licenziamenti.
Un aiuto concreto alle farmacie potrebbe essere l’abolizione delle griglie dei margini di spettanza della filiera. Ciò consentirebbe alle farmacie di poter acquistare meglio dall’industria farmaceutica ed ammortizzare i tagli, tuttavia, a quanto pare, il Governo cieco costringe le farmacie ad operare sull’unica leva facilmente influenzabile che è quella della forza lavoro.
Non mancano farmacie che, prosegue il Dr. De Angelis, prelevano risorse dal mercato del lavoro nero, costringendo i collaboratori a turni estenuanti. Invito i colleghi, giovani e non, in collaborazione con gli Ordini Professionali, a segnalare i casi di abuso originati da questa situazione ormai divenuta incontrollabile.
FarmaciaVirtuale.it si associa alla protesta ribadendo che l’attuale situazione di stallo è figlia di un progetto preciso di distruzione del sistema farmaceutico italiano, studiato a tavolino, con l’obiettivo di dividere i farmacisti, di svalutare il valore della farmacia e consentire l’ingresso in Italia delle multinazionali del farmaco al dettaglio.
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