In seguito alla presentazione dei risultati italiani della decima edizione dello Stada Health Report 2024, Paolo Levantino, segretario nazionale della Federazione nazionale associazioni giovani farmacisti (Fenagifar), ha risposto a una serie di quesiti posti da FarmaciaVirtuale.it per esplorare i cambiamenti in continua evoluzione della professione dei farmacisti.

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Considerando la crescente insoddisfazione degli italiani verso il sistema sanitario, cosa possono fare i farmacisti per migliorare accesso alle cure e qualità dell’assistenza?

I farmacisti possono migliorare l’accesso alle cure con i test Poct, offrendo screening rapidi e monitoraggi direttamente in farmacia, con un impatto significativo sull’efficienza sanitaria. Questi test permettono di individuare pazienti borderline o segnali di allarme, garantendo un invio tempestivo al medico per una gestione appropriata. Come evidenzia la Fip, l’uso dei Poct in farmacia non solo migliora la qualità dell’assistenza, ma contribuisce anche a un impiego più razionale delle risorse sanitarie. Lo Stada Health Report ha confermato la fiducia degli italiani nei confronti di medici e farmacisti.

Come i farmacisti possono sfruttare la fiducia per promuovere l’importanza della prevenzione?

I farmacisti possono valorizzare il rapporto di fiducia rendendo la prevenzione semplice e alla portata di tutti. Attraverso campagne mirate e comunicazioni chiare, è possibile educare la popolazione sui benefici concreti di misure come la vaccinazione antinfluenzale, che può ridurre il rischio di malattia fino al 60% e prevenire milioni di casi ogni anno. Fornendo informazioni supportate da dati concreti e organizzando giornate di screening, possiamo rendere i cittadini non solo destinatari, ma protagonisti attivi nella gestione della loro salute. La fiducia si traduce così in partecipazione, trasformando la farmacia in un centro di riferimento per la prevenzione e il benessere della comunità.

Alla luce della crescente dipendenza dalle fonti digitali per le informazioni sanitarie, come può la figura del farmacista, e in particolare quella dei giovani professionisti, mantenere un ruolo centrale e rilevante nel processo di educazione e supporto ai pazienti?

Per mantenere un ruolo centrale in un contesto sempre più dominato dalle fonti digitali, i farmacisti, soprattutto i giovani professionisti, devono sfruttare il digitale come un’opportunità per estendere l’assistenza oltre i confini della farmacia. Questo significa contrastare la disinformazione fornendo informazioni affidabili e certificate, utilizzando un linguaggio accessibile che risponde ai bisogni dei pazienti. Le persone hanno bisogno di chiarezza e rassicurazione, e noi possiamo diventare quella guida affidabile, sia all’interno della farmacia di comunità che all’esterno, aiutando a orientarsi verso una comprensione accurata delle informazioni sanitarie. La pandemia di Covid-19 ha evidenziato l’importanza di contrastare l’infodemia, e i social media rappresentano un’opportunità per emergere come voci affidabili in mezzo a un mare di disinformazione. Con una comunicazione consapevole e mirata, possiamo fornire ai pazienti le conoscenze necessarie per gestire la loro salute in modo più informato e sicuro.

Quali iniziative potrebbero intraprendere i farmacisti per promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, soprattutto tra i pazienti più giovani, al fine di contrastare solitudine e burnout?

I farmacisti possono supportare i giovani pazienti nel trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata attraverso iniziative mirate al benessere psicologico. L’integrazione di psicologi in farmacia e l’organizzazione di workshop sulla gestione dello stress permettono di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni, offrendo un sostegno specifico per affrontare e prevenire stress e burnout. Creare un ambiente di fiducia e dialogo in farmacia, dove i pazienti si sentano ascoltati, contribuisce a prevenire solitudine e sovraccarico emotivo, offrendo soluzioni personalizzate per uno stile di vita più sano e consapevole.

Come si è evoluta nell’immaginario collettivo la figura del farmacista negli ultimi anni, a seguito della crisi dovuta alla pandemia?

Negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, l’immagine del farmacista è profondamente cambiata, assumendo un ruolo sempre più centrale nel sistema sanitario. La crisi ha accelerato l’attuazione della “farmacia dei servizi”, trasformando le farmacie in veri e propri presidi sanitari di prossimità, dove prevenzione, monitoraggio e supporto alla gestione delle cronicità diventano parte integrante dell’assistenza. Questo nuovo modello è in linea con gli obiettivi del Pnrr, favorendo l’interconnessione e l’integrazione dei servizi sanitari. Espandendo le competenze e offrendo nuovi servizi, i farmacisti hanno rafforzato il loro ruolo come figura indispensabile per la salute pubblica, consolidando la loro presenza nella comunità e diventando un punto di riferimento sempre più affidabile nel promuovere il benessere e la salute del cittadino.

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