FarmacistaPiù ha rappresentato «un’esperienza straordinaria, sia in termini di contenuti che di risultati ottenuti nel confronto con i decisori politici». È con queste parole che Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha commentato la chiusura dell’evento che si è tenuto il 12 e il 13 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Secondo quanto riferito dal notiziario dell’associazione di categoria Filodiretto, il dirigente ha precisato che «il ruolo di prossimità non è più sufficiente a garantirci l’indispensabilità. Il nostro ruolo deve diventare di assistenza ai cittadini nell’uso dei farmaci. Solo così potremo sopravvivere.
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Anche perché le liberalizzazioni sono l’antitesi delle garanzie e favoriscono i più forti». L’associazione dei titolari di farmacia riporta anche le dichiarazioni del presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, che si proietta nel futuro della manifestazione: «FarmacistaPiù è pronta per un ulteriore salto di qualità e con Luigi D’Ambrosio Lettieri, Maurizio Pace e Mario Giaccone ci stiamo già lavorando. Il momento è complicato, per una serie di concause, ma i farmacisti e la farmacia hanno storia, risorse e capacità per superarlo con successo, grazie anche al percorso compiuto nell’ultimo decennio. L’importante è non farsi prendere dallo sconforto, puntare sulla specificità e la forza della professione, a partire dalla sua capillarità sul territorio, e rimanere uniti guardando nella stessa direzione e agli stessi obiettivi».
Sull’edizione 2018 di FarmacistaPiù è intervenuto poi anche il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Matteo Branca, secondo il quale dalla conferenza «esce rafforzata la figura del farmacista, anche nelle declinazioni professionali meno rappresentate ai vari tavoli di lavoro: l’assenza dei farmacisti di parafarmacia da tutte le sessioni e tavole rotonde anche politiche, denunciata anche dai moltissimi messaggi giunti al numero dedicato, è stata a tratti più rumorosa della presenza di tutti gli altri attori della filiera». Il dirigente, tornando sulla questione dell’ingresso delle società di capitale nel settore, ha ribadito: «Noi ci siamo sempre opposti, anche quando la contrarietà di Ordine e di Federfarma era più tiepida».
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