Nessuna sorpresa sul testo del Ddl concorrenza, approvato dalle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera. Ci dichiariamo soddisfatti sul discorso relativo alla fascia C, che resta in farmacia, nonostante fossero stati presentati diversi emendamenti in senso contrario.Relativamente all’ingresso del capitale, chiaramente sostenuto e spinto da veri e propri colossi dell’economia mondiale, proviamo a dare una lettura positiva della questione, considerando che l’interesse nei confronti della farmacia italiana da parte di alcuni grandi gruppi denoti, al di là di un realistico momento di difficoltà, anche elementi di vitalità e di potenzialità per gli esercizi del nostro Paese. In questo particolare momento storico, la farmacia è chiamata ad affrontare una profonda trasformazione. Per uscire da una possibile impasse, è necessario intercettare, se non addirittura elaborare, le nuove aspettative che la società nutre nei confronti della farmacia. Obiettivo questo non semplice da ottenere, soprattutto perché siamo chiamati ad abbandonare alcuni paradigmi professionali per appropriarci di nuovi, pur senza “svilire” le naturali e consolidate attitudini professionali.Il cambiamento rappresenta, certamente, una minaccia, ma d’altra parte potrebbe figurarsi come la famosa “scossa” di cui la categoria necessita, in maniera da rivedere un modello di business che mostra segni di stanchezza ed inadeguatezza ai tempi moderni.
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