«Con un decreto dirigenziale dell’assessorato alla Salute, alla fine mi è stata assegnata una sede farmaceutica. Si tratta della prima volta, in tutta Italia, che viene effettuata tale procedura, in virtù della nuova legge sul decentramento delle farmacie soprannumerarie». A raccontare l’epilogo positivo di una lunga vicenda è il farmacista siciliano Eugenio Ferraro. La questione è nata quando, come riportato dal nostro giornale ai propri lettori, è sorta una querelle tra la Regione Siciliana e lo Stato. Oggetto del contendere, la competenza legislativa sulle regole da applicare alle farmacie sovrannumerarie.

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In particolare, il decreto dell’assessore alla Salute del 10 agosto 2018, n. 1474 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – serie speciale Concorsi – del 31 agosto 2018, n. 12), che reca “Criteri e procedure per il trasferimento delle farmacie eccedenti non sussidiate dei piccoli centri”, si era scostato dalla normativa nazionale su due punti. La tassa di concessione che passava da 5 a 20mila euro. E il fatto che i comuni beneficiari per la legge nazionale sono quelli con popolazione inferiore a 6.600 abitanti, mentre per la norma regionale si sale a 12.500. Contro tale provvedimento aveva presentato un ricorso Federfarma, ma il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, nel mese di aprile del 2019, lo ha dichiarato inammissibile. Ciò nonostante, è passato poi del tempo, e chi aveva chiesto il trasferimento per ragioni di spopolamento del commune nel quale è ubicato si è trovato senza risposte. «Sono soddisfatto del convincimento reciproco che c’è stato con le istituzioni – ha aggiunto Ferraro -, che hanno tutte collaborato: dal Comune all’Ordine dei farmacisti.

Sono convinto che se il sistema viene meglio organizzato ci si guadagna tutti nella filiera». Il farmacista ha quindi ricordato che «l’assessorato regionale ha sollecitato tutti i comuni, affinché rivedano la pianta organica, ma non tutti hanno risposto. Non c’è solerzia sul tema, possiamo dire». A livello nazionale, invece, «l’unica regione che si sta muovendo in modo organico è l’Emilia-Romagna, che ha predisposto una ricognizione di tutte le situazioni soprannumerarie, predisponendo un criterio per le graduatorie al fine di redistribuire e riorganizzare il servizio farmaceutico».

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