Il “Progetto sperimentale per le farmacie rurali sussidiate”, siglato tra Regione Campania e rappresentanze di categorie nel corso del 2019, vede il rinnovo anche per il biennio 2022-2023. È quanto emerge dal verbale di giunta regionale con oggetto “Conferma progetto farmacie rurali sussidiate di cui al DCA 47 del 28/06/2019”, relativo alla seduta del 25 gennaio 2022. Sebbene nel documento non vengano indicati gli importi assegnati alle farmacie rurali sussidiate, nel documento si legge che la Regione delibera di «programmare i corrispondenti finanziamenti per gli anni 2022 e 2023, a valere sul capitolo di spesa U07000 “Spesa sanitaria regionale di parte corrente”, nei limiti delle relative disponibilità di bilancio». La risorsa allocata alla singola farmacia, in ogni caso, «non si sovrappone all’avviso pubblico recentemente promosso dall’Agenzia per la coesione territoriale, volto a perseguire finalità diverse».

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Il rinnovo dell’accordo per il 2022-2023

Secondo quanto indicato dalla Regione, l’accordo è stato rinnovato in funzione della verifica sul progetto sperimentale, il quale «ha permesso un più agevole accesso a prestazioni di notevole valenza sanitaria e sociale a molti cittadini fragili, anziani e malati cronici residenti nelle località con meno di 3mila abitanti». Secondo quanto emerge dagli atti «le farmacie rurali sussidiate hanno offerto un considerevole contributo nella somministrazione di vaccini anti Sars-Cov 2 e tamponi antigenici». Per la Regione, dunque, «risulta necessario consolidare, attraverso la conferma del progetto sperimentale anche per il biennio 2022/2023, la rete delle piccole farmacie territoriali, sia per far fronte all’attuale fase di persistente emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19, sia in prospettiva, alla luce della necessità di garantire a tutti i cittadini residenti nei piccoli comuni un servizio di prossimità».

Farmacie rurali sussidiate che operano nelle aree interne

Quanto alle attività beneficiarie dell’iniziativa, al 31 dicembre 2021 sono 437 le farmacie rurali in Campania, di cui 257 rurali sussidiate, pari al 27,53% sul totale. Gran parte dei presidi sono dislocati nelle aree interne, situate in località sempre più soggette a spopolamento. L’esodo contribuisce all’acuirsi di un problema di sussistenza generale e coinvolge anche le micro e piccole farmacie che fanno un balzo agli anni ’70 quando in molti paesi non era presente la sede farmaceutica perché non esisteva ancora il Servizio sanitario nazionale e dunque le persone non avevano la possibilità di curarsi. Con la contrazione costante della spesa Ssn, le farmacie delle aree interne – che hanno un maggior fatturato Asl e poco cassetto – diventano più deboli. Non solo. A questi fattori si associa lo spopolamento dei medici costretti a stare su più paesi per raggiungere il massimale.

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