farmacia dei serviziNovità arrivano dal fronte della farmacia dei servizi, con particolare riferimento al periodo di sperimentazione triennale in favore di alcune Regioni, istituito grazie ad un emendamento nella scorsa legge di Bilancio, presentato da Andrea Mandelli e Luigi d’Ambrosio Lettieri, rispettivamente presidente e vice-presidente della Fofi. Tale emendamento si era poi concretizzato con la predisposizione dello schema di decreto da parte del ministero della Salute, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanza, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni. In tal senso, il decreto aveva individuato le prime nove Regioni di partenza con la sperimentazione, ovvero Piemonte, Lazio e Puglia per il periodo 2018, 2019 e 2020; Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia per gli anni 2019 e 2020; Veneto, Umbria e Campania per l’anno 2020.

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La Conferenza Stato-Regioni, riunitasi lo scorso 1 agosto 2018, aveva quindi deliberato la proposta di riparto del Fondo sanitario nazionale 2018 predisposta dal ministero della Salute. Nell’ambito di tale proposta, erano stati accantonati i 6 milioni di euro destinati dalla legge di Bilancio 2018 al finanziamento della sperimentazione della farmacia dei servizi per l’anno 2018.

Da qui, la recente proposta di deliberazione del ministero della Salute all’indirizzo del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), contenente la ripartizione della cifra di 6 milioni di euro, suddivisa tra Piemonte, Lazio e Puglia, in funzione della quota capitaria di accesso al Fondo Sanitario Nazionale per il medesimo anno. L’importo è stato ripartito in misura di euro 1.873.406 per il Piemonte, euro 2.446.404 per il Lazio ed euro 1.680.190 per la Puglia. Le farmacie territoriali, pubbliche e private, riceveranno quindi in carico tali somme «per la remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali previste dall’articolo 1 del citato decreto legislativo n. 153 del 2009».

Suddividendo l’importo destinato alle singole Regioni per il numero di farmacie aperte al pubblico sul territorio, sulla base dei dati Federfarma e Assofarm, comprensivi dei dispensari stagionali e succursali, senza tener conto di differenziali eventualmente applicati in favore delle farmacie rurali, le 1664 farmacie piemontesi riceveranno in media 1.125 euro, le 1598 farmacie laziali 1.530 euro ed infine le 1227 farmacie pugliesi riceveranno 1.369 euro. Vale a dire, tenuto conto delle dodici mensilità che compongono l’anno di sperimentazione, poco più di 112 euro al mese per singola farmacia piemontese, 153 euro per quella laziale ed infine circa 137 euro per farmacia pugliese. Entrando ulteriormente nel dettaglio, considerato il numero di giorni lavorativi del 2019, pari a 253, suddiviso per le dodici mensilità, con una media di 21 giorni lavorativi, le farmacie piemontesi avranno a disposizione un budget da utilizzare per la farmacia dei servizi di 5,30 euro giornalieri, quelle laziali di 7,28 euro giornalieri, quelle pugliesi di 6,50 euro giornalieri, con una media di 6,37 euro al giorno per farmacia.

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