Lo scorso 21 marzo 2019 si è svolta la riunione di insediamento del tavolo ministeriale relativo alla sperimentazione della Farmacia dei servizi. Ad essa, oltre al proseguimento dell’attività ministeriale, sono seguite diverse iniziative portate avanti dalle singole associazioni territoriali. È il caso del Veneto, ove diverse farmacie hanno avviato un progetto di verifica dell’aderenza alla terapia. Oppure in Molise, Regione in cui grazie ad un’operazione di finanziamento, le farmacie delle Aree Interne partiranno con l’erogazione di prestazioni di prima istanza e di telemedicina.

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Ultima, in ordine cronologico, l’iniziativa portata avanti da Federfarma Arezzo, in collaborazione con Federfarma Toscana, culminata in un convegno avvenuto lo scorso 17 luglio, con l’obiettivo di posizionare la farmacia come «presidio territoriale sociosanitario del Ssr e Ssn». Ciò attraverso il rafforzamento del ruolo in funzione delle esigenze dei pazienti, «in particolare di quelli più deboli e nelle aree meno urbanizzate e disagiate». A rendere noti i dettagli dell’iniziativa è la stessa associazione territoriale, la quale evidenzia «come sia necessario aprire al più presto i tavoli di confronto e le operazioni normative necessari a dare rapidamente forma attuativa a questo grande progetto di riforma del settore farmaceutico, che vuole mettersi sempre più al servizio attivo dei cittadini e dell’ottimizzazione delle potenzialità territoriali del Servizio Sanitario ed in definitiva migliorare qualitativamente e quantitativamente sia l’assistenza che il servizio farmaceutico sul territorio nel suo complesso agli assistiti del Servizio sanitario regionale».

«La farmacia – spiega Roberto Giotti, presidente di Federfarma Arezzo – è destinata a breve a non essere più soltanto un partner insostituibile del Servizio sanitario per la dispensazione di tutti i farmaci, ma a far assumere sempre più al farmacista in farmacia il ruolo di professionista sanitario sul territorio, vero e proprio presidio di prossimità della filiera sanitaria». Ne consegue che l’obiettivo è quello di «riportare la farmacia al centro del sistema, del suo territorio e della sua comunità, rendendo più manifesta e percepibile la dimensione sanitaria attraverso offerte di  consulenze, auto-diagnostica e servizi di prevenzione e controllo nonché  cognitivi, ma soprattutto facendo sistema e rete con le attività del territorio, con l’obiettivo di elevare la qualità complessiva dei servizi sul territorio a beneficio degli assistiti».

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