In un’intervista a FarmaciaVirtuale.it, Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha affrontato il tema della Farmacia dei servizi, rendendo un quadro chiaro sulla situazione attuale e sulle prospettive future. Nonostante le recenti decisioni del Tar della Sicilia che hanno portato al blocco dell’uso dei locali esterni delle farmacie per erogare servizi diversi dalla somministrazione di vaccini e tamponi, come sottolineato da Cossolo, non ci sono stati cambiamenti sostanziali per le farmacie, che continuano a seguire il protocollo d’intesa del 2019 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Il presidente ha ribadito che non esiste alcun tipo di sovrapposizione tra i servizi erogati dalle farmacie e quelli forniti da altre strutture sanitarie. Cossolo si è poi soffermato sulle sfide organizzative che le farmacie stanno affrontando per adeguarsi alla Farmacia dei servizi, sottolineando la necessità di formazione adeguata e uniformità legislativa a livello nazionale.

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Presidente Cossolo, cosa è cambiato per le farmacie dopo le decisioni del Tar della Sicilia riguardo alla Farmacia dei servizi?

Nulla è cambiato, in quanto per l’effettuazione dei servizi – fatta salva la somministrazione di vaccini e tamponi – i locali esterni non si potevano usare prima e non si possono usare adesso, salvo dove c’è una legge regionale come in Emilia-Romagna. I servizi si possono continuare a fare nei locali interni. Se la Regione Sicilia vuole usare i locali esterni, deve emanare una legge apposita. Male ha fatto la Regione Sicilia a fare una determina senza una legge di supporto.

Quali sono le prospettive per l’evoluzione della Farmacia dei servizi in Italia, previste dalla legge e dal decreto attuativo del 2019?

Niente di più e niente di meno rispetto alla sperimentazione approvata all’unanimità dalla Conferenza Stato-Regioni, alla quale ci stiamo attenendo.

C’è il rischio di una sovrapposizione tra le prestazioni erogate dalle farmacie e quelle fornite dagli ambulatori specialistici e di analisi privati accreditati?

No, hanno finalità diverse: la prima di monitoraggio o screening, le altre di natura diagnostica. Non esistono sovrapposizioni. Gli organi di controllo fanno rispettare il protocollo d’intesa del 2019 per la sperimentazione. Se qualcuno non si comporterà come deve, verrà punito. A oggi non mi risulta sia accaduto.

A livello organizzativo, quali difficoltà stanno affrontando le farmacie per mettersi in produzione con la Farmacia dei servizi?

Approcciare alla Farmacia dei servizi richiede un cambiamento del modello lavorativo. Stiamo lavorando per dare supporto con corsi di formazione. C’è un protocollo da rispettare. Le farmacie sono sottoposte a ispezioni previste dalla convenzione.

L’attuale disomogeneità a livello nazionale andrebbe rivista con una maggiore uniformità legislativa o va bene così?

La normativa per la Farmacia dei servizi deve essere regolamentata nella convenzione nazionale, come previsto dalla legge. È stato emanato ad agosto 2024 un atto di indirizzo che dice di regolamentarla, prevedendo anche i locali esterni. Nella vacanza della convenzione, regioni come l’Emilia-Romagna hanno normato, altre no. Noi seguiamo il protocollo d’intesa del 2019. Quando ci sarà la nuova convenzione, sarà uguale in tutto il territorio nazionale.

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