Se in farmacia c’è un farmaco scaduto, il farmacista non va più in Tribunale: lo prevede un emendamento presentato dal sen d’Ambrosio Lettieri al ddl sull’ abusivismo professionale.
A darne notizia lo stesso senatore, capogruppo di Fi nella 12ì Commissione Sanità di Palazzo Madama, che da tempo sosteneva la necessità di depenalizzare un reato i cui presupposti erano palesemente inconsistenti e la fattispecie poneva un effettivo problema di proporzionalità della pena.
“La sola detenzione di una confezione di farmaco priva di validità (o di una quantità modesta), infatti”, afferma d’Ambrosio Lettieri, “non può avere rilievo penale, atteso che gli effetti della responsabilità professionale (penale, civile e deontologica) si sostanziano in capo al farmacista che, all’atto della dispensazione, effettua tutte le valutazioni e i controlli necessari a garantire la qualità e la purezza del farmaco”.
L’emendamento modificativo del terzo comma dell’art. 123 del TULS era stato già presentato dal senatore d’Ambrosio Lettieri quando qualche settimana fa in occasione della discussione, in Senato, del ddl in materia di effettività della pena (AS 925). Proprio sulla base del suo intervento in Aula, esaustivo di ogni aspetto relativo all’argomento, il Senato approvò un ordine del giorno con cui il Governo e i relatori si impegnavano ad affrontare e risolvere il caso dei medicinali guasti e imperfetti detenuti in farmacia.
L’impegno ė stato mantenuto e il risultato è stato raggiunto, anche con la soddisfazione del senatore Mandelli che con il collega d’Ambrosio Lettieri aveva firmato l’emendamento.
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