Il tam tam mediatico conseguente alle varie iniziative intraprese dalle associazioni di pazienti, tra cui il servizio di Striscia la notizia del 24 aprile 2019, che ha provato a far luce sulla carenza del farmaco Sinemet, ha stimolato una serie di reazioni a catena da parte della filiera e non solo. Tra queste, anche le associazioni di consumatori, aggregatesi sotto la sigla di “Intesa 4.0”, rappresentate da Codacons, Articolo32, Adusbef e Assoconsum, hanno intrapreso un percorso per vederci chiaro sulla problematica. In particolare, come spiegato dalle stesse associazioni, il 20 maggio 2019, «hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica di Roma, all’Aifa e al ministero della Salute in merito alla carenza nelle farmacie italiane di alcuni importanti farmaci antitumorali e per la cura del morbo di Parkinson».

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«Il farmaco Sinemet – si legge in una nota – è un farmaco utilizzato per il trattamento della sintomatologia connessa a Parkinson e sindrome parkinsoniana, che permette di alleviare numerosi sintomi della malattia quali la rigidità muscolare, il tremore e la difficoltà nel mantenere l’equilibrio, ed in ragione del suo importante ruolo costituisce una fondamentale risorsa per coloro che soffrono di tali patologie». Mentre, «il farmaco Capecitabina è invece un antitumorale impiegato per il trattamento di alcune neoplasie, in particolare per tumori quali il carcinoma del colon, il carcinoma del colon-retto metastatico, il carcinoma gastrico od il carcinoma della mammella».

Secondo quanto evidenziano le associazioni di consumatori, sulla base delle evidenze riscontrate, «entrambi i medicinali risultano sempre più introvabili nelle farmacie italiane, con evidenti conseguenze negative per i pazienti che ne fanno uso. Non a caso per la Capecitabina l’Aifa, con propria determinazione del 13/03/2019, ha autorizzato l’importazione del medicinale dall’estero al fine di garantirne l’utilizzo ai pazienti». Invece, «relativamente al farmaco Sinemet – prosegue la nota -, l’Aifa ha reso noto in questi giorni che potrebbero verificarsi “temporanee carenze”, anche a causa di una “corsa all’approvvigionamento del farmaco” che ha comunque seguito una prima fase di carenza dettata da ritardi del produttore». Motivazioni che hanno portato le associazioni a presentare l’esposto, considerata anche «la permanente incapacità di reperire tali importanti medicinali». In aggiunta, le associazioni hanno formulato la proposta di delegare il reperimento allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare «che ha il compito di soddisfare le esigenze sanitarie delle Forze Armate ma anche, in caso di necessità, del Paese».

Tuttavia, in un comunicato del 21 maggio 2019 riferito al farmaco Sinemet, l’Aifa ha chiarito che «sulla base delle informazioni fornite da Msd, titolare delle Autorizzazioni all’immissione in commercio (Aic), dovrebbe essere ripristinata a breve la piena reperibilità del prodotto». Evidenziando che la stessa Msd «ha comunicato – spiega l’Aifa – la carenza temporanea, dovuta a un ritardo nella fornitura da parte del produttore, anticipando al contempo che ulteriori forniture saranno probabilmente rese disponibili già nelle prossime settimane», del farmaco Sinemet 250mg + 25mg compresse, 50 compresse (Aic 023145016). È utile evidenziare che, nonostante quanto evidenziato, giungono segnalazioni di farmacisti territoriali che lamentano la persistenza del fenomeno della carenza di tutti i dosaggi del farmaco indicato, ma anche di diversi altri medicinali usati in altre patologie.

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