«È necessario il rapporto diretto con i vertici dei Nas dei Carabinieri incrementato in queste ore da Federfarma per sottolineare con estrema precisione quali siano le caratteristiche legate al drammatico caso dei farmaci irreperibili – dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. Non si tratta, infatti, di una mancanza provvisoria come spesso può accadere nella filiera del farmaco, ma di vere e proprie mancanze o insufficienze che persistono da anni con grave danno per i pazienti.
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Sottoscrivo l’invito rivolto alle farmacie dal comandate nazionale dei Nas Cosimo Piccinno attraverso la presidente di Federfarma Annarosa Racca, a restare vigili e proseguire nelle segnalazioni sulle carenze che devono essere supportate successivamente anche dalle Asl e della Regione Veneto ben sapendo che l’assessore Luca Coletto si è attivato in prima persona affinché venga finalmente risolta questa drammatica situazione».
Il recente decreto legislativo sulle contraffazioni impone alle farmacie l’obbligo di segnalazione indispensabile per dare l’input ai controlli, essendo il farmacista l’operatore sanitario incaricato dal SSN alla dispensazione del farmaco ai pazienti affetti da varie patologie anche gravi come il morbo di Parkinson, ipertensione, depressione, ansia, che rimangono, molto spesso privi dei farmaci necessari alla cura.
Il Decreto legislativo 19 febbraio 2014, n. 16 pone l’accento sulla indisponibilità di medicinali e sancisce regole precise per il loro reperimento reso spesso impossibile o difficoltoso a causa di carenze di tipo produttivo e del cosiddetto mercato parallelo che seppure definito dal legislatore “legittima attività […] effettuata da parte dei distributori in accordo alla comunicazione della Commissione Europea del 30/12/2003 […] deve comunque garantire in permanenza un assortimento di medicinali sufficiente a rispondere alle esigenze del territorio geograficamente determinato cui è preposto e provvedere alla consegna di forniture richieste in tempi brevissimi su tutto il territorio in questione”.
Il decreto prevede “sanzioni efficaci e dissuasive a coloro che, nella filiera del farmaco, violano l’obbligo di servizio pubblico” con multe che vanno da 3.000 a 18.000 euro, con possibilità al grossista di sospensione dell’autorizzazione alla distribuzione non inferiore a 30 giorni e, in caso di reiterazione, anche del provvedimento di revoca.
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