farmaceutica-italianaIl Servizio Sanitario Nazionale italiano, sprechi a parte, è invidiato da molti Paesi europei e non come gli Stati Uniti, ma il nostro Paese si difende molto bene anche nel campo della farmaceutica visto che, nonostante la crisi finanziaria ed economica, rimane nel Vecchio Continente tra le nazioni più dinamiche.

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Dopo la Germania, infatti, la farmaceutica italiana è seconda in Europa grazie soprattutto al fatto che la pessima congiuntura non ha limitato quella che è la capacità delle aziende tricolori del settore di esportare. Sebbene negli ultimi anni ci sia stata l’invasione dello straniero, con molti marchi acquisiti da società estere, l’Italia nella farmaceutica resta competitiva dal lato del manifatturiero con una forte concentrazione di imprese soprattutto nella Regione Lombardia dove tra i dipendenti occupati nel settore, e quelli dell’indotto, a lavorare sono quasi 50 mila persone.

Durante “Produzione di Valore. L’industria del farmaco: un patrimonio che l’Italia non può perdere”, un incontro promosso da Farmindustria, è stato messo in evidenza come l’Italia rimanga forte nel campo della produzione farmaceutica con oltre cento imprese del settore solo in Lombardia che spesso operano a stretto contatto con i centri di ricerca aziendali che solo sul territorio lombardo sono oltre trenta.

In merito la Lombardia vanta ad oggi tutta una serie di primati a partire dalla presenza di circa la metà degli addetti alla ricerca, sul totale nazionale, e di un terzo degli investimenti a fronte dell’eccellenza nel campo delle biotecnologie che rappresentano il futuro per la sperimentazione, per la scoperta e per la commercializzazione di farmaci innovativi.

Su scala provinciale, allo stesso modo, la Lombardia svetta con Milano dove c’è il maggior numero di addetti ed il maggior numero di studi clinici. Il capoluogo lombardo è inoltre al secondo posto per le esportazioni nel settore farmaceutico con una quota pari al 14,9% sul totale nazionale.

E considerando proprio i livelli di eccellenza che sono stati raggiunti dalla Regione nel campo della farmaceutica, la Farmindustria, per voce del suo Presidente Massimo Scaccabarozzi, ha apertamente chiesto all’Amministrazione regionale ed al Governo che la Lombardia possa diventare “tax free” per l’industria legata ai farmaci ed alle biotecnologie.

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