Roberto Speranza, ministro della Salute, e Paolo Glisenti, Commissario italiano per la partecipazione all’Esposizione Universale, hanno firmato lunedì 12 luglio 2021 un protocollo di intesa riguardante l’Expo 2020 a Dubai, dal 1 ottobre 2021 al 31 marzo 2022. A farlo sapere sono gli stessi organizzatori, i quali hanno reso noto che «il protocollo ha anche l’obiettivo di valorizzare la partecipazione dell’Italia all‘Esposizione Universale di Dubai attraverso la promozione delle migliori pratiche legate alla transizione digitale della medicina, alle innovazioni nel rapporto medico-paziente e nella medicina di prossimità nonché alla protezione dei dati personali nel più ampio contesto del raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030».

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Visione One Health

«Oggi – ha dichiarato Speranza – il principio che deve guidare le politiche sanitarie è quello legato alla visione One health. Vale a dire il benessere dell’uomo strettamente legato alla salute di tutto l’ecosistema. L’Expo di Dubai sarà l’occasione per discutere delle politiche da mettere in campo alla luce dell’esperienza drammatica vissuta con il Covid-19, partendo dal fatto, ormai chiaro a tutti, che queste sfide possono essere vinte soltanto insieme. L’applicazione delle nuove tecnologie costituisce uno degli aspetti centrali della Sanità del futuro».

Tutela della salute al centro

Secondo Paolo Glisenti «i temi della tutela della salute, del diritto al cibo sano e sicuro, dell’agricoltura sostenibile, dell’utilizzo delle risorse idriche, sono al centro delle iniziative del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai. I nostri eventi, che avranno carattere scientifico, educativo e culturale, saranno ispirati in particolare agli Obiettivi dell’Agenda 2030, coinvolgendo in modo attivo le scuole, le Università, i centri di ricerca, le comunità nazionali e internazionali. Fra i temi di approfondimento particolare attenzione sarà dedicata alle nuove applicazioni dell’Intelligenza Artificiale alla salute dopo la pandemia e alla medicina di genere, che garantirà in modo omogeneo sul territorio nazionale la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale».

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