L’Ente nazionale previdenza ed assistenza farmacisti (Enpaf) ha reso noto che nella giornata odierna verrà approvato il bilancio di esercizio riferito al 2018. In tal senso, la fondazione spiega che l’utile di esercizio «si attesta a 109,9 milioni di euro», mentre il patrimonio ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro. Con riferimento alla riserva legale, ovvero l’accantonamento minimo di 5 annualità che ogni ente deve assicurare agli assistiti per il pagamento delle pensioni in assenza di contributi, essa «si attesta a 16,3 annualità, garantendo una sostenibilità – evidenzia l’Enpaf – ben superiore ai limiti richiesti dalla normativa». I ricavi per i contributi, specifica l’ente, «si attestano a 266 milioni di euro», rispetto ai 263 milioni nel 2017, mentre aumenta il costo delle pensioni, passando da 150 a 152 milioni di euro.
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Secondo Emilio Croce, presidente dell’Enpaf, i dati del bilancio «confermano il rafforzamento del saldo previdenziale, pari a 113,7 milioni di euro, e i trend di crescita verso i nostri obiettivi di efficienza e solidità della gestione, a favore di tutta la categoria. Inoltre, abbiamo varato misure rilevanti nel settore del welfare, assicurando a tutti i nostri iscritti, anche pensionati, l’assistenza sanitaria integrativa per i grandi interventi e la long term care». In aggiunta ciò, il dirigente sottolinea come sia «fondamentale che il Governo accenda i riflettori sulle istanze provenienti dal mondo dei professionisti, soprattutto in un momento in cui si fanno strada dubbi sull’utilità dei corpi intermedi, senza pensare però che questi svolgono un ruolo chiave di collegamento tra il tessuto sociale e le istituzioni». In tale direzione, evidenzia Croce, «stiamo lavorano in sintonia con i ministeri competenti per misure di assistenza e previdenza sempre più efficaci e capaci di rispondere alle richieste che arrivano dal mondo delle professioni».
Infine, conclude il dirigente, «in quest’anno è stata introdotta la possibilità di riduzione del contributo per i farmacisti pensionati che ancora esercitano l’attività, e come Enpaf abbiamo promosso un contributo che punta a favorire la creazione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato per i farmacisti collaboratori». Nello specifico, come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, «la nuova disposizione si riferisce a tutti gli iscritti, purché pensionati, i quali svolgono attività professionale in relazione alla quale non abbiano ulteriore copertura previdenziale obbligatoria rispetto a quella versata all’Enpaf (ad es. i titolari, i soci, i collaboratori di impresa familiare e gli associati agli utili di farmacia privata, gli esercenti attività professionale in regime di lavoro autonomo)».
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