Come deliberato nella seduta del 22 luglio 2015, e accogliendo una raccomandazione del Consiglio nazionale, il consiglio di amministrazione dell’Enpaf, presieduto da Emilio Croce, ha annunciato la formalizzazione delle commissioni di studio che dovranno riflettere su una possibile riforma dell’ente previdenziale.
La notizia è stata confermata pochi giorni dopo dall’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma (FarmaciaVirtuale.it ne aveva dato notizia ai propri lettori). A far parte dei due organismi saranno tecnici di chiara fama e di riconosciuta competenza: tra di essi, figurano il professor Alberto Brambilla, già sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, uno dei massimi esperti della materia previdenziale, e Damiana Mastantuono del Mefop, società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione di proprietà del ministero dell’Economia e delle Finanze.
La prima commissione dovrà occuparsi in particolare di analizzare una possibile riforma delle prestazioni previdenziali: a comporla saranno i presidenti degli Ordini di Trento (Bruno Bizzarro), di Mantova (Giuseppina Fornasa), di Trapani (Leonardo Galatioto), di Latina (Roberto Pennacchio) e di Napoli (Vincenzo Santagada). Assieme a loro lavoreranno anche due membri del CdA dell’Enpaf, ovvero Giuseppe De Filippis (Como) e Lino Imperatore (Matera). La seconda commissione concentrerà invece la propria attenzione sulle prestazioni assistenziali. Ne faranno parte la vice presidente dell’Ordine di Imperia, Stefania Mostardini, e i presidenti degli Ordini di Enna e Belluno, Sigismondo Rizzo e Manlio Schiavinotto. Anche in questo caso, saranno presenti due membri del consiglio di amministrazione dell’ente previdenziale: Paolo Diana (Cagliari) e Luciano Maschio (Pordenone).
La questione è ormai da tempo al centro del dibattito nella categoria. Una prima “scossa” era arrivata dal mondo della politica, quando alcuni esponenti politici (a cominciare dal deputato del Movimento 5 Stelle Matteo Dall’Osso) avevano sollevato nel corso di un dibattito parlamentare alcune problematiche: in particolare, quelle relative ai casi di doppia imposizione Enpaf-Inps e quelle riscontrate dai farmacisti disoccupati. In seguito, anche altri soggetti – tra i quali FOFI, Utifar e Farmacieunite – hanno sottolineato l’importanza di un riassetto dell’ente, che tenga conto delle necessità degli assistiti così come di quelle finanziarie dello stesso Enpaf.
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