La Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani è stata ascoltata mercoledì 20 maggio 2015 dai membri della commissione parlamentare XI della Camera (Lavoro pubblico e privato). A rappresentare la FOFI sono stati il segretario Maurizio Pace e il direttore generale Antonio Mastroianni, che hanno potuto esprimere il loro punto di vista in merito alla risoluzione numero 7-00600, presentata dal deputato del M5S Matteo Dall’Osso.
Quest’ultimo ha sollevato nel documento il problema dei contributi previdenziali richiesti ai titolari, giudicati «troppo onerosi» e che «andrebbero corrisposti su base volontaria». Inoltre, secondo il parlamentare, «è necessario sollevare dal versamento gli inoccupati, restituendo anche le quote sborsate dall’avvio della crisi globale». Le quote sono infatti chieste a tutti i professionisti «siano essi titolari o collaboratori di farmacia o parafarmacia, (specialmente per i secondi che già hanno come ente pensionistico l’inps), siano essi occupati o inoccupati. Questo regime di contribuzione tiene poco conto della situazione lavorativa del farmacista».
Pace e Mastroianni hanno ringraziato il presidente della commissione Lavoro per aver deciso di convocare tavoli con tutte le rappresentanze professionali, spiegando che da tempo la Federazione «ha posto sul tappeto le criticità della previdenza dei farmacisti. La crisi ha reso ancora più marcate le difficoltà preesistenti, per esempio la doppia contribuzione cui sono sottoposti i farmacisti dipendenti, e ne ha create di nuove con l’aumento dei disoccupati e degli inoccupati». Tuttavia, ha sottolineato la FOFI, «è evidente che qualsiasi misura volta a rendere più equa la contribuzione debba tenere conto dell’equilibrio economico dell’ENPAF: in questo senso misure indicate nella risoluzione quali la riduzione della somma dovuta per tutti i farmacisti iscritti, o l’idea di restituire ai disoccupati le quote versate dal 2008 al 2014 sono semplicemente impraticabili».
Al contrario, la la Federazione propone di prevedere una contribuzione simbolica per i disoccupati involontari (modificandone i termini dell’iscrizione), l’introduzione di un esonero esplicito in caso di altra copertura previdenziale obbligatoria e l’avvio di «un’approfondita riflessione sull’opportunità di passare ad un sistema contributivo».
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