Quali saranno le ripercussioni pratiche sull’attività lavorativa dei farmacisti alla luce delle novità in materia di ordini elettronici (i cosiddetti e-order)? FarmaciaVirtuale.it lo ha chiesto a Daniele Marazzi, consigliere delegato del Consorzio DAFNE, che spiega come le farmacie siano coinvolte «solo se si configurano come fornitori di un ente del Servizio sanitario nazionale per una prestazione soggetta ad un ordine da parte dello stesso SSN. Se arriva ad esempio l’ambulanza dell’ospedale di fronte alla farmacia e viene comprato un farmaco, esso avrà necessità di un e-order emesso dalla struttura sanitaria, oppure di un ordine pre-concordato emesso dalla farmacia sulla base di un accordo verso la struttura». «Per i casi di DPC o nei quali la farmacia viene remunerata ad esempio per il servizio CUP – prosegue l’esperto – ci dovranno essere delle linee guida che dovranno definire nello specifico in che modo far rientrare l’e-order. Ma in linea di principio saranno coinvolte anche queste attività, perché l’obiettivo del progetto è tracciare tutto l’acquistato, per beni e servizi, degli enti del Servizio sanitario nazionale. Quindi tutto ciò che è commissionato alle farmacie territoriali fa parte delle spese assunte da quest’ultimo. Per capirci, se ad esempio si effettua un determinato numero di servizi ad un determinato costo, questi prevederanno un ordine precedente. Quindi possiamo dire che l’impatto non è tanto nel lavoro che viene effettuato al banco quanto in fase di pre-fatturazione».
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In altre parole, «ci potrà essere, se si seguirà questa linea, un “benestare” alla fatturazione, sotto forma di ordine pre-concordato che non richiede dunque alla Asl null’altro che effettuare una registrazione e aspettare poi la relativa fattura». In alternativa, «si potrebbe decidere che la farmacia informi la Asl del lavoro effettuato, chieda di emettere un ordine e quindi emetta la fattura. Ad oggi non si può sapere quali dei due sistemi verrà utilizzato. Ma la raccomandazione si sa che sarà contenuta nelle linee guida che saranno pubblicate in futuro. Non si conosce tuttavia la data». Più in generale, la questione riguarda potenzialmente moltissime farmacie, poiché «anche quelle che non hanno oggi attive convenzioni potrebbero farlo un domani. Ma soprattutto perché c’è un’ipotesi di allargamento dal SSN a tutti gli altri enti pubblici. Per cui il sistema potrebbe essere applicato anche a ministeri, scuole, caserme, ecc.».
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