FarmaciaVirtuale prosegue la sua indagine sull’avvio della sperimentazione della distribuzione per conto a Caserta e provincia, cominciata il primo luglio su iniziativa dell’Asl e Federfarma di Caserta e di Assofarm Campania, coordinata da ADF Salute, l’Associazione che riunisce i distributori farmaceutici, che, tramite la piattaforma WebDPC, ha messo in atto tutte le potenzialità del sistema a raggiera. Dopo aver fatto un primo bilancio con Vincenzo De Lucia, presidente di Federfarma Caserta, sentiamo il giudizio su come sono andati i giorni di avvio del progetto, che si spera riesca ad arginare la spesa sanitaria offrendo ai cittadini un servizio migliore grazie alla possibilità di fare affidamento sulle farmacie, di Crescenzo Cinquegrana di Guacci Distribuzione e di Michele Tari del Servizio controllo interno di gestione dell’Asl di Caserta.
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«L’inizio – spiega Cinquegrana – è andato più che bene per i numeri di pezzi trattati: 3500 confezioni con doppia consegna giornaliera solo nei primi due giorni e mezzo. E l’obiettivo è di azzerare tutte le difficoltà, perché dall’altra parte c’è il cittadino che ha bisogno di medicinali; ci sono aziende che non hanno consegnato subito i farmaci, ma le criticità sono comunque state scarse». Un aspetto, quello del mancante, già segnalato da De Lucia e confermato da Tari: «Abbiamo avuto ritardi nelle consegne e abbiamo dovuto perciò fare movimentazioni per reperire i farmaci, in particolare l’eparina». Secondo Cinquegrana si riuscirà comunque a rimediare nel giro di una settimana/10 giorni. «Tremilacinquecento confezioni – spiega – significano 3500 ordini: vuol dire che i farmacisti hanno subito capito il sistema; certo, c’è chi è meno pratico a livello informatico di altri, ma il programma è molto intuitivo e semplice, il sistema base per gli ordini e la consegna è tutto sommato stato compreso. E per quel che riguarda i cittadini, i residenti dell’ex Caserta 2 già erano abituati alla DPC, mentre a Caserta 1 la distribuzione per conto non c’era; tutti non potranno che essere contenti della comodità di andare nella farmacia sotto casa a ritirare i medicinali». Sono 225, sottolinea Tari, le farmacie coinvolte nelle sperimentazione, che rispetto alla tradizionale DPC prevede un monitoraggio più ampio delle terapie: «Abbiamo concordato il metodo con tutti i soggetti interessati, farmacisti, medici e distributori, e abbiamo cercato una via condivisa; un coordinamento faticoso, ma non insuperabile. I volumi di attività sono enormi, anche se valutazioni di tipo economico sui risparmi si potranno fare solo a consuntivo, almeno dopo il primo mese».
Un avvio quindi che, quantomeno a livello di medicinali e ordini trattati, ha fatto registrare un boom, anche se non privo di risvolti problematici. In attesa che il sistema arrivi a funzionare a regime e che si possano trarre giudizi più complessivi, il dato certo è il ruolo sempre più attivo per le farmacie, grazie alle quali i cittadini, che prima erano costretti per avere i farmaci a recarsi alle Asl, spesso lontane molti chilometri dalle loro abitazioni, ora possono contare su una diffusa capillarità sul territorio e su una lunga disponibilità oraria.
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