La Guacci è una storica azienda napoletana che nasce ad inizio ‘900 con la produzione del Tonico-antimalarico China Guacci concepito dal chimico-farmacista dr Giovanni Guacci nei laboratori della Farmacia del Moro, sita in via Montesanto, nel Centro Storico di Napoli.
Da qui inizia anche la crescita dell’azienda, con l’attività che si evolve adeguandosi ai tempi, e negli anni ’40 prende il via la Distribuzione Intermedia del Farmaco con un magazzino sito in Napoli, sempre nei pressi di Piazza Montesanto, che viene portato avanti dai figli del dr Giovanni. Si avvia così, partendo dalla Provincia di Napoli, un periodo di continua espansione dove la Guacci ha costantemente incrementato il numero delle proprie farmacie-clienti grazie ad una politica aziendale basata sull’efficienza, sulla qualità e sulla trasparenza.
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Nel 1994 l’attività si sposta nei nuovi e moderni magazzini del CIS di Nola dove oggi si estendono su una superficie di 12 mila mq consentendo, grazie anche alla posizione strategica, di fornire giornalmente oltre 1.600 farmacie dislocate prevalentemente in Regione Campania, ma anche nelle regioni limitrofe.
E’ di pochi giorni fà la notizia che la Guacci S.p.A. è presente con un magazzino anche nella Regione Lazio, e precisamente a Frosinone, poiché è divenuta socio di maggioranza del grossista Spemital, rilevando le quote precedentemente possedute dal Gruppo Riccobono.
Sentiamo nel merito il Presidente dr Luigi Guacci.
Dr Guacci, quali sono gli obiettivi che la Guacci si pone con questa espansione nel Lazio?
«Innanzitutto, è vero che adesso abbiamo un magazzino anche in regione Lazio, ma, più che di espansione, io preferirei parlare di rafforzamento della nostra presenza in questa regione. Infatti, già adesso da Nola serviamo le provincie di Latina, Frosinone e Roma, ma considerata la distanza avevamo qualche difficoltà a garantire alle farmacie laziali la stessa efficienza e puntualità riservata ai nostri clienti campani. Ovviamente, avremo adesso anche la possibilità di incrementare la nostra attività in queste provincie laziali».
Spemital era comunque un grossista già ben considerato nella provincia di Frosinone, è stata quindi complessa l’acquisizione delle quote di maggioranza?
«Dopo che, nel corso degli ultimi due mesi, insieme ai miei familiari, ai miei collaboratori e con i rispettivi consulenti aziendali, sono state fatte tutte le valutazioni economico-finanziarie del caso, ed è stata accertata quindi l’opportunità di questa operazione sia per la parte venditrice che per quella acquirente, direi che la strada è stata abbastanza in discesa soprattutto grazie all’affinità di vedute riscontrata con la famiglia Loreti che detiene le restanti quote di Spemital. Inoltre, con Carmelo Riccobono, che ci ha ceduto le sue quote di maggioranza, c’è sempre stata una stima reciproca anche all’interno dell’ADF. Pertanto, siamo stati preferiti anche rispetto ad altri ipotetici acquirenti, soprattutto grazie al fatto che ci è stato riconosciuto quello spirito di servizio verso le Farmacie che da sempre accompagna la Guacci nella propria attività, uno spirito che io stesso, come farmacista, ho sempre voluto anteporre a tutte le logiche commerciali e che adesso, grazie a questa nuova posizione logistica, potremo riservare con maggiore efficienza anche alle farmacie laziali».
E dopo questo posizionamento nel Lazio, a proposito di logiche commerciali, come farmacista Lei come vede l’ipotesi di ingresso di capitali nella proprietà delle farmacie prospettata dal Ddl concorrenza ora in discussione alle Camere?
«La situazione economica di alcune farmacie, come sottolineato recentemente dalla stessa Federfarma, potrebbe essere risollevata dall’ingresso di capitali, ma sicuramente una provenienza “indiscriminata” di questi capitali non è un fatto positivo. Appartengo ad una famiglia di farmacisti, ho anche una figlia ed una nipote farmaciste, quindi, non posso che essere per una Farmacia dei farmacisti, e del resto, la politica commerciale della Guacci ha sempre anteposto la tutela degli interessi delle farmacie-clienti quali fulcro dell’assistenza farmaceutica territoriale verso il cittadino, sia in termini di condizioni commerciali, sia in termini di reperibilità dei medicinali anche più introvabili. Con queste logiche aziendali, le farmacie nostre clienti si sono sempre sentite tutelate come se stessero in una cooperativa, ma senza gli oneri di una cooperativa. Con questo stesso spirito, e fornendo un supporto logistico basato sulla qualità e sulla massima trasparenza dei rapporti commerciali, andremo avanti anche in questa nostra attività nel Lazio».
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