Oltre 4.000 casi di diabete non diagnosticato e quasi 19.000 casi di prediabete. Sono questi i principali numeri della campagna DiaDay, primo screening nazionale del diabete, eseguito gratuitamente nelle farmacie dal 14 al 24 novembre 2017. Dati che indicano un autentico successo: «Sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti: nell’arco di soli 11 giorni sono state monitorate oltre 160.000 persone. Proprio grazie a questo screening oltre 4.000 persone (il 3% del totale) potranno cominciare a tenere sotto controllo il diabete, una malattia insidiosa perché resta priva di sintomi finché non si presentano le complicanze, che possono essere seriamente invalidanti», ha affermato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo. Paola Pisanti, coordinatrice della commissione Cronicità del ministero della Salute, ha da parte sua sottolineato come «la prevalenza non solo del diabete ma in generale delle patologie croniche sia aumentata del 50% negli ultimi 10 anni. Questo pone sfide importanti a un Sistema sanitario nazionale costruito per risolvere soprattutto patologie acute». Luigi d’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Intergruppo parlamentare “Qualità della vita e Diabete”, componente della commissione Sanità del Senato e vicepresidente della Fofi, ha spiegato che «medicina di famiglia e farmacia del territorio sono fondamentali punti di riferimento della sanità territoriale. La farmacia, in particolare, si conferma un prezioso presidio sanitario di prossimità che per la sua diffusione capillare è chiamata a svolgere un ruolo sempre più rilevante nella governance della nuova sanità. È importante che si rafforzi la collaborazione interprofessionale necessaria per ottenere risultati concreti anche attraverso gli screening che, come dimostrano i dati del DiaDay, sono uno strumento irrinunciabile per sviluppare consapevolezza nei cittadini, politiche di prevenzione e diagnosi precoce di una patologia insidiosa e in aumento esponenziale». Anche Andrea Mandelli, senatore e presidente della Fofi, ha commentato i dati dell’iniziativa, affermando che il suo successo è «è un’evidente conferma di molti aspetti qualificanti della professione. Innanzitutto della grande fiducia che il cittadino ripone nel farmacista, basata sul riconoscimento della sua disponibilità e della sua competenza. Ed è una conferma anche dell’importanza del ruolo che questo professionista può svolgere nell’opera di prevenzione primaria e di educazione sanitaria».
I numeri del DiaDay indicano che, dei 160.313 soggetti esaminati, l’82% ha più di 44 anni; il 44% ha più di 64 anni. Il 37% dei soggetti è stato esaminato dopo digiuno notturno. Il 63% ha fatto l’autoanalisi della glicemia in un qualunque momento della giornata, non dopo digiuno notturno». La somministrazione di un questionario ha infine permesso di scoprire che «per quanto riguarda i soggetti normali (122.355 casi, cioè la popolazione monitorata al netto dei diabetici e dei prediabetici) il rischio elevato/molto elevato di sviluppare il diabete riguarda quasi il 20% del campione, mentre il rischio moderato (1:6) interessa il 21,53%».
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