ddl concorrenza di maio«Le liberalizzazioni sfrenate ci stanno impoverendo»: questo il titolo dell’ultimo post scritto sul suo profilo Facebook dal Vice Presidente della Camera dei Deputati, il grillino Luigi Di Maio, a poche ore dal ritorno in Senato della discussione sul Ddl concorrenza. I settori toccati dal provvedimento sono numerosi e rimane aperto anche il futuro delle farmacie e dei professionisti che vi lavorano. Saranno messi in discussione l’ingresso dei capitali in farmacia, la liberalizzazione dei farmaci di fascia C e l’abbassamento da dieci a tre anni per le forme associate che si sono aggiudicate una sede farmaceutica al concorso straordinario. I giorni delle festività pasquali, intanto, hanno riacceso le polemiche contro le liberalizzazioni volute dal governo di Mario Monti nel 2011, in particolare contro le aperture festive delle attività e dei centri commerciali. «Non è solo una questione economica – scrive Di Maio – ma di serenità familiare e di felicità personale. In questi giorni si discute degli orari di lavoro dei dipendenti dei centri commerciali, ed è giusto ricordare che anche i commercianti delle città italiane insieme ai loro dipendenti ormai sono costretti ad inseguire questo ritmo forsennato di lavoro, dettato dai megastore. Con l’eliminazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali ad opera di Monti e del Pd, si sono messe in competizione piccole botteghe e grandi centri commerciali, ognuno può restare aperto quanto vuole, scatenando una concorrenza al ribasso che ha ottenuto come unico risultato lo sfaldamento del nucleo familiare del negoziante e dei dipendenti, lontani dalla famiglia 7 giorni su 7». La qualità della vita, secondo Di Maio, è ulteriormente precipitata a causa di questi orari e «le liberalizzazioni sfrenate hanno fallito e ci stanno rendendo addirittura più poveri». Al dibattito sul tema degli orari di apertura, il deputato pentastellato affianca quello dell’e-commerce: «Presto la vendita online renderà questi megacentri commerciali sempre più inutili – scrive – e i loro dipendenti indirizzati verso altre mansioni, tra cui la consegna a domicilio». Al riguardo, tre anni fa, il Movimento 5 Stelle ha fatto approvare alla Camera una Legge, a prima firma Michele Dell’Orto, sugli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. «Una legge che cerca di ridare dignità a dipendenti ed esercenti, – spiega Di Maio – promossa addirittura dalla Conferenza Episcopale Italiana e che istituisce giorni obbligatori di chiusura a settimana, riavvicinandosi a quello che accadeva prima. Il Partito Democratico la tiene bloccata al Senato e non ci permette di approvarla definitivamente. Chiediamo che la approvi quanto prima – conclude il Vice Presidente della Camera – Ricominciamo a mettere al centro delle politiche pubbliche la persona, non queste fallimentari teorie di mercato». Le sedute che vedranno impegnato il Senato nella discussione del Ddl Concorrenza, che si sta trascinando ormai da molti mesi, prenderanno il via mercoledì 19 aprile e il provvedimento dovrà poi tornare all’esame della Camera.

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