Sanofi, con il patrocinio dell’Associazione dermatologi venereologi ospedalieri italiani (Adoi), Associazione nazionale dermatite atopica (Andea) e Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), ha lanciato una campagna di visibilità verso il grande pubblico con l’obiettivo di «accrescere la consapevolezza sulla dermatite atopica e sul suo impatto nella vita quotidiana di bambini, adolescenti e adulti che ne sono affetti». Come spiegato dai promotori dell’iniziativa, «il fulcro della campagna è uno spot tv che trasforma le quattro dimensioni principali della dermatite atopica moderata-grave – prurito, secchezza cutanea, bruciore e stigma sociale – in un’immagine precisa e forte, proiettata sulla pelle di quattro diversi soggetti.
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Prospettive di vita a cui i pazienti possono tendere grazie alla ricerca. Quanto alla messa in onda delle iniziative di visibilità, come evidenziato dagli organizzatori, «lo spot, in onda sulle principali emittenti tv fino al 9 dicembre 2023, è accompagnato da una campagna sul web e sui social network, con rimando al portale informativo dermatopia.it». La narrazione invita il pubblico a immedesimarsi nella vita delle persone che soffrono di questa patologia: “Immagina un prurito che ti strappa la pelle e i sogni, il tuo corpo che si sgretola, le fiamme che ti avvolgono, gli occhi delle persone sempre addosso”. In modo altrettanto diretto, lo spot apre alle nuove prospettive di vita a cui i pazienti possono tendere grazie alla ricerca, che permette loro di “reimmaginare la propria vita con la dermatite atopica”.
Cambiare l’approccio terapeutico di diverse patologie. Marcello Cattani, presidente e amministratore delegato Sanofi Italia e Malta, si è detto orgoglioso «di come il successo della nostra strategia di ricerca e sviluppo abbia portato a opzioni terapeutiche innovative nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche. Attraverso l’applicazione di tecnologie all’avanguardia, la nostra ricerca si spinge verso la scoperta di nuovi meccanismi d’azione, o lo sviluppo di piccole molecole, anticorpi monoclonali, anticorpi bispecifici o multi-specifici, destinati a cambiare l’approccio terapeutico di diverse patologie, permettendone un controllo a lungo termine o potenzialmente cambiarne l’evoluzione».
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