Un nuovo emendamento – riformulato dalla relatrice della legge con la quale si dovrebbe convertire il decreto vaccini, Patrizia Manassero (Partito democratico) – ha comportato la sospensione della seduta in Aula al Senato nella mattinata di mercoledì 19 luglio. Come riferito dal Sole 24 Ore, è stato concesso il tempo «ai senatori di presentare (entro le 13:30) i subemendamenti», così come «alla commissione Bilancio di esprimersi sulla copertura». Il quotidiano economico riporta inoltre le dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che aveva espresso il proprio parere contrario in merito alla modifica, che riguarda la questione delle dosi monocomponenti: «La relazione tecnica dal punto di vista economico-finanziario è un conto. Ma dal punto di vista tecnico-sanitario sono completamente contraria alla natura stessa di questo emendamento che non ha senso rispetto agli obiettivi che si sta proponendo il governo con questo decreto». La modifica, infatti, «amplia il comma 2 (quello che esonera dall’obbligo di vaccinazione gli individui immunizzati da malattia naturale), imponendo la vaccinazione “in formulazione monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste l’immunizzazione”. E introduce di conseguenza il comma 2-bis, secondo il quale le procedure d’acquisto centralizzate per i vaccini obbligatori riguardano anche i vaccini in formulazione monocomponente». Come riportato dall’Huffington Post, sulla questione si è registrata la reazione veemente del senatore Pd Stefano Esposito: «Io sono un genitore “Sì vax”, nel senso che ho fatto ai miei figli tutte le vaccinazioni che questo decreto rende obbligatorie e altre. Non ho partecipato al surreale dibattito con argomentazioni complottistiche, ma sulla questione della possibilità che siano resi disponibili vaccini monocomponete non accetterò mai che questa scelta venga delegata alle case farmaceutiche…».
In serata, l’agenzia di stampa Ansa ha fatto sapere che «con 198 sì e 48 no l’Aula del Senato ha approvato l’emendamento al decreto vaccini che prevede la possibilità di prenotarli nelle farmacie. A presentarlo, nella sua prima versione che prevedeva la somministrazione dei vaccini nelle farmacie con personale medico e infermieristico, era stato il senatore Andrea Mandelli». Poi, anche in seguito a problemi di copertura finanziaria, «era stato fatto proprio e riformulato dalla relatrice Manassero che prevede solo la possibilità di prenotarli in farmaci». L’emendamento recita: «In via sperimentale e al fine di agevolare gli adempimenti vaccinali relativi all’anno scolastico 2017/2018 la prenotazione delle vaccinazioni di cui all’articolo 1, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, può avvenire presso le farmacie convenzionate aperte al pubblico attraverso il Centro Unificato di Prenotazione (Sistema CUP)».
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