
Sempre Bersani, in un’altra fase della discussione, ha ripercorso la questione delle riforme del 2006: «Quando si aprì il canale delle parafarmacie, c’era una logica: rompere il primo anello della catena e uscire, gradualmente e senza traumi nel tempo, dal monopolio verso il libero esercizio. Perché gradualmente? La titolarità aveva ancora un valore molto alto e, quindi, bisognava lasciare il tempo per ammortizzare e, a poco a poco, uscire da una logica che, come avete visto, è ormai centenaria. Quell’anno scomparve la disoccupazione dei giovani farmacisti. Si poteva fare altro? Facile dirlo adesso, proprio adesso che, come vediamo, il sistema è iper-bloccato, anche in questo Parlamento, figuriamoci allora! Adesso stiamo dicendo a queste parafarmacie: dovete morire perché avete la colpa di essere nate. Bisognerebbe vergognarsi di una cosa così. Gli si offrono alternative? Si dice: no, no, ma se avete fortuna, qualcuno di voi, e se avete anche molti soldi, potrà entrare nella corporazione. Intanto, noi apriamo al mercato e al capitale». In precedenza, Renato Brunetta, di Forza Italia, aveva affermato a Rai Parlamento che è «meglio avere una legge criticabile sulla concorrenza che non avere alcuna legge. Il governo ci ha messo più di tre anni per farlo, speriamo che quando saremo al governo noi se ne possa fare uno ogni anno, come prevede la legge». Da parte sua, invece, Andrea Martella del Partito democratico ha parlato di «provvedimento atteso, il cui iter parlamentare è stato sicuramente complesso ma che può essere utile per la ripresa della nostra economia e per tutelare i consumatori». Il voto finale è previsto per la mattinata di oggi, giovedì 29 giugno.
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.
