ddl concorrenza farmacieNel corso dell’audizione tenuta il 24 giugno 2015 presso le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera dei deputati, il presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, ha spiegato di essere complessivamente contento dell’impianto del Ddl Concorrenza. Aggiungendo però che si potrebbero introdurre, a suo avviso, elementi migliorativi.
«Quando si parla di liberalizzazione delle farmacie – ha spiegato il responsabile dell’Autorità Antitrust nel corso del suo intervento – ci si riferisce in sostanza a tre aspetti: la liberalizzazione del numero di farmacie, quella della proprietà delle stesse e quella della vendita dei medicinali. In Italia, negli ultimi anni, sono stati fatti passi in avanti nel settore delle distribuzione farmaceutica: ad esempio, sono state adottate disposizioni che incrementano il rapporto tra il numero di farmacie autorizzabili e il numero di abitanti. Tuttavia, tali disposizioni non si traducono necessariamente e direttamente in un incremento della concorrenza di prezzo o di qualità». Per questo, Pitruzzella ha chiesto che vengano «rimosse tutte le restrizioni all’apertura di nuove farmacie» e che siano «superati gli attuali limiti concernenti la possibilità per un unico soggetto di assumere la titolarità di più licenze».
«Il disegno di legge va nella giusta direzione – ha quindi aggiunto – prevedendo la possibilità che anche società di capitali possano essere proprietarie delle farmacie e l’abolizione del tetto massimo di quattro esercizi di cui un soggetto può essere titolare». Tuttavia, «nell’ambito dell’eliminazione dei vincoli allo svolgimento dell’attività, restano ancora inascoltate le proposte dell’Autorità con riguardo all’esigenza di superare l’attuale sistema di contingentamento del numero di farmacie presenti sul territorio nazionale attraverso la trasformazione dell’attuale numero massimo in numero minimo, così da eliminare un vincolo allo svolgimento dell’attività economica, continuando a garantire la copertura del territorio». Sempre nell’ottica di un aumento della concorrenza, Pitruzzella ha auspicato «che il processo di liberalizzazione della distribuzione dei medicinali possa proseguire non solo attraverso un ampliamento del numero degli esercizi e un loro rafforzamento (anche attraverso forme innovative di business), ma anche consentendo la vendita al di fuori della farmacia, e sempre alla presenza di un farmacista, dei medicinali di fascia C che sono soggetti a prescrizione medica, ma il cui costo è a carico del paziente».
«Si tratta di una misura – ha concluso – che consentirebbe un incremento delle dinamiche concorrenziali nella fase distributiva di tali prodotti, con indubbi benefici per i consumatori anche in termini di ampliamento della “copertura distributiva”, non più rappresentata dalle sole farmacie, ma arricchita dai punti vendita della grande distribuzione o dalle parafarmacie presenti nel territorio. Infatti, laddove venga in ogni caso prevista la presenza di un farmacista nel punto vendita, la tutela della salute non verrebbe in alcun modo intaccata. La liberalizzazione dei farmaci di Fascia C è quindi un tema sul quale sarebbe opportuno uno specifico intervento in sede di esame del disegno di legge».

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.