luigi-d-ambrosio-lettieri«L’effetto di questa legge sarà quello, inequivocabile leggendo attentamente il comma 159, dell’ingresso di capitali nelle farmacie italiane previsto senza alcun tetto complessivo, perché quello del 20 per cento è un tetto risibile e irrilevante, in quanto si riferisce alla percentuale massima che ciascuna società di capitale (e non le società di capitali nel loro complesso) potrà detenere nell’assetto proprietario delle farmacie sul territorio regionale o nella provincia autonoma». A spiegarlo è il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, in riferimento al Ddl Concorrenza fresco di approvazione al Senato.
«In sostanza – ha aggiunto il parlamentare – se per esempio una regione avesse mille farmacie e cinque società di capitali decidessero di acquisirne ciascuna il 20%, non sarebbe difficile comprendere che si aprirebbe una vera autostrada su cui far scorrazzare un nuovo oligopolio con una deriva mercatista che produrrà seri danni oltre che all’autonomia della professione, facendo prevalere le logiche di mercato su quelle di tutela della salute, anche sul versante occupazionale, dello sviluppo del comparto, della economicità e qualità dei servizi. Altro che benefici ai cittadini. Per questo avevo presentato un emendamento che inseriva un semplice avverbio riferito alle società di capitali e alla loro possibilità di acquisizione delle farmacie, e cioè “complessivamente”, che avrebbe scongiurato ogni rischio anche solo di libera interpretazione della disposizione di legg«. Bocciato, insieme alle proposte sul contributo del 2% alla gestione previdenziale Enpaf e sull’introduzione del Garante del Codice deontologico nelle società senza soci farmacisti».
È per questo che secondo d’Ambrosio Lettieri si tratta di «un inganno: un settore sensibile e strategico per la tutela della salute pubblica, qual è quello delle farmacie che costituiscono una rete socio-assistenziale essenziale nel sistema sanitario nazionale, viene servito su un piatto d’argento a monopoli e oligopoli ed esposto come niente fosse anche all’assalto di possibili fenomeni illegali. Se questo può essere considerato un passo avanti, lo è senz’altro verso il baratro».

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