Dal Ddl Concorrenza alla legge elettorale: i dossier che affollano il Parlamento

Il Parlamento comincerà il 2017 nello stesso modo in cui aveva terminato l’anno precedente: sostanzialmente ingolfato. La sospensione o il rallentamento di determinati dossier nel corso degli ultimi mesi del 2016 ha contribuito ad acuire il problema. Uno dei casi più eclatanti è quello del Ddl Concorrenza, che è stato congelato in attesa del referendum costituzionale di inizio dicembre, e dopo l’arrivo del nuovo governo guidato da Gentiloni non è ancora stato reinserito nel calendario dei lavori del Senato. Ma i due rami del Parlamento dovranno anche affrontare un’altra serie di nodi particolarmente importanti, a partire dalla riforma della legge elettorale, che probabilmente sarà una delle priorità del nuovo esecutivo. Inoltre, c’è da tenere in considerazione la riforma del processo penale, anch’essa da tempo al vaglio di Camera e Senato. Altro punto in cima all’agenda politica del nuovo presidente del consiglio è poi quello delle modifiche che occorre apportare alla disciplina in materia di lavoro, dopo che negli ultimi mesi si è registrato un vero e proprio boom nell’utilizzo dei voucher. È probabile che il governo si vedrà in questo senso costretto a “sconfessare” una parte del Jobs Act di Renzi. Inoltre, come sottolineato dal quotidiano Il Sole 24 Ore, restano ancora da approvare quattro Ddl collegati a vecchie manovre economiche: è il caso, tra le altre, della riforma del processo civile e delle misure anti-povertà. Senza dimenticare il fronte che riguarda il rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione. Il rischio, dunque, è che ancora una volta dossier come quello del Ddl Concorrenza siano costretti ad aspettare. Il che comporterà un iter particolarmente lungo, se si tiene conto che in prima lettura il testo fu approvato alla Camera nel 2015 e che la norma dovrà tornare, una volta ottenuto l’ok dal Senato, proprio a Montecitorio per ricevere il via libera definitivo.