crisi delle farmacie«A seguito dell’allarme lanciato del presidente dell’associazione dei titolari di farmacia di Roma circa lo stato di “agonia” di alcune farmacie della capitale, il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ritiene opportuno formulare alcune precisazioni. Le farmacie possono fallire, ma il servizio non cesserà: le farmacie non chiudono». È con queste parole che il MNLF ha deciso di replicare a Federfarma Roma sulla questione della crisi che colpisce alcuni esercizi.
«Infatti – prosegue il movimento – se anche una farmacia dovesse andare verso il fallimento, la concessione o verrà posta all’asta o un concorso ne decreterà il nuovo proprietario. In entrambi i casi il servizio sarà garantito per la popolazione. Tale precisazione si rende opportuna per tranquillizzare i cittadini romani e fare il punto sulla “presunta” crisi delle farmacie». In particolare su quest’ultima, il MNLF ritiene che lo stato di difficoltà «non sia suffragato dai dati economici del settore, che anche negli anni più bui della crisi economica hanno registrato quasi sempre il segno più. Le poche farmacie con problemi economici sono in tale condizione perché sono state semplicemente gestite in maniera scriteriata. Quando si utilizzano i fondi dell’azienda, prima della verifica degli utili di fine anno, per soddisfare le esigenze personali del titolare, e quando questo diventa comportamento abituale, dopo alcuni anni non si può non andare incontro ad una crisi economica grave».
«Un tempo – aggiunge l’associazione di categoria – a salvare queste gestioni “allegre” era il credito facile. Ma oggi che questo credito non è più così facile, emerge in tutta la sua realtà una incapacità gestionale che porta al fallimento. Situazione, quella romana, che pur se limitata è assai diffusa in tutta Italia. Diversi distributori intermedi dei farmaci a causa di queste cattive gestioni delle farmacie hanno dovuto chiudere i battenti, producendo, questo sì, danno alle aziende e all’occupazione». Per questo «appare francamente strumentale la richiesta di provvedimenti ad hoc. Il rischio d’impresa vale per qualsiasi attività, compresa la farmacia. Il sospetto è che dichiarazioni come queste siano stimolate da tutt’altro, la vicinanza con le prossime elezioni amministrative ad esempio. Chissà se tra i candidati comparirà anche il nome di qualche farmacista titolare di farmacia, magari chiesto dal ministro Lorenzin e certamente non in crisi».

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