Lunedì 24 giugno 2024 si è tenuta a Milano l’assemblea dei soci di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche che riunisce circa 640 aziende, dalle Pmi alle multinazionali, rappresentative del 90% del fatturato del settore. In tale occasione, il Centro studi dell’associazione ha reso disponibile il Rapporto annuale. Come sottolineato dalla sigla, la pubblicazione è «è un riferimento accreditato per fare il punto sui dati consuntivi 2023 e identificare le principali dinamiche che interessano il comparto».

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Esportazioni a oltre 46% del fatturato totale del settore

Come evidenziato dalla sigla, «nel 2023 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha superato i 15,1 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto al 2022. Positive anche le stime per il 2024 che vedono il fatturato crescere ulteriormente del 10% nel confronto col 2023». Inoltre «le esportazioni rappresentano oltre il 46% del fatturato totale del settore. In particolare, nel 2023 hanno superato i 7 miliardi di euro, in crescita di oltre 20 punti percentuali rispetto all’anno precedente, per il 2024 le stime segnalano ancora un andamento positivo (+12%)».

Livelli record per la bilancia commerciale

Cosmetica Italia ha spiegato che «questi risultati consentono di inquadrare livelli record per la bilancia commerciale (rapporto export-import) che nel 2023 supera i 4 miliardi di euro con una crescita di oltre 870 milioni rispetto al 2022. L’indispensabilità del cosmetico come bene essenziale è ribadita dall’andamento positivo dei consumi nel mercato italiano che nel 2023 superano quota 12,5 miliardi con un trend positivo del 9,4% sul 2022. In particolare, considerando la ripartizione dei consumi nei canali distributivi, è possibile leggere un’evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori tra il 2023 e il 2022».

Farmacia al terzo posto tra i canali

Quanto ai canali «la grande distribuzione resta il canale con la quota più consistente dei consumi interni (circa 42%) con un valore che supera i 5,2 miliardi di euro, mentre la profumeria rafforza la seconda posizione (20,2%) per un valore dei consumi di oltre 2,5 miliardi di euro». Mentre «al terzo posto troviamo la farmacia (16,7%) con un valore di quasi 2,1 miliardi di euro. L’e-commerce, complice la forte accelerazione impressa a partire dal lockdown, ha più che raddoppiato il proprio valore dal 2019, arrivando a coprire nel 2023 l’8,9% dei consumi cosmetici degli italiani per un valore di 1,1 miliardi di euro».

Sviluppo della cura del viso e del corpo

Seguono «l’acconciatura (4,7%), che vale 589 milioni di euro, l’erboristeria (3,4%), per un valore di 423 milioni di euro, le vendite dirette (2,8%), pari a 352 milioni di euro di consumi e l’estetica (1,6%), con 207 milioni di euro. Nel paniere di consumo i prodotti cosmetici per la cura viso (16,4%), la cura corpo (15,1%) e la profumeria alcolica (14%) restano trainanti in termini di peso sul totale degli acquisti nei canali tradizionali. Analizzando invece le variazioni percentuali tra 2023 e 2022, le dinamiche più interessanti si registrano per i prodotti per il trucco viso (+20%) e per il trucco labbra (+14,6%)». Il Rapporto annuale è disponibile alla pagina di Cosmetica Italia o nella sezione “Documenti allegati”.

Natura anelastica dell’industria cosmetica nazionale

Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia, ha spiegato che «l’ultima edizione del Rapporto annuale mostra, ancora una volta, la forte capacità reattiva del comparto nell’attraversamento delle congiunture negative e nell’approccio alle nuove abitudini di acquisto sia sul fronte domestico sia su quello mondiale. Resta immutata anche la natura anelastica dell’industria cosmetica nazionale, nonostante una situazione di scenario particolarmente critica, che vede la prosecuzione del conflitto tra Russia e Ucraina, inserito nel contesto di una crisi energetica con forti condizionamenti sui costi e sugli approvvigionamenti delle materie prime, e le ripercussioni della crisi tra Israele e Palestina. Forti della crescita dei fatturati sui mercati internazionali e del segno più del mercato interno continuiamo ad essere l’esempio di un’industria sana, dinamica, che fa bene al Paese».

I fenomeni trasversali al comparto cosmetico

Secondo Gian Andrea Positano, responsabile del Centro studi di Cosmetica Italia, «si consolidano fenomeni trasversali al comparto cosmetico come la digitalizzazione, sia negli investimenti in temini di comunicazione, sia a livello produttivo. Le imprese si muovono anche nell’ottica dell’evoluzione Industria 5.0, che ottimizza, come la più recente Intelligenza Artificiale, processi d’azienda legati alla logistica, al Crm e all’offerta sempre più evoluta di prodotti cosmetici».

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