«Penso in questi mesi che i farmacisti siano stati straordinari. C’è poco da dire ma guai se non c’era la farmacia. Del resto le persone dovevano stare a casa – perché per combattere questo virus dovevamo isolarci – e l’unico permesso che avevano era quello di venire da noi, di andare nelle farmacie o nei negozi di alimentari». Sono le parole di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, in un’intervista concessa a FarmaciaVirtuale.it sul tema della risposta dei farmacisti territoriali nell’emergenza coronavirus.
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«Penso che le farmacie – prosegue Racca – abbiano contribuito in maniera determinante in questa emergenza del covid. Abbiamo iniziato a farlo dalla Lombardia, dalla famosa zona rossa del lodigiano, dove quei colleghi di quelle 18 farmacie sono stati straordinari. Davano la forza a noi che eravamo fuori. I farmacisti sono stati straordinari, lo siamo stati tutti a rischio della nostra salute, della nostra pelle. Quattordici meravigliosi colleghi sono morti».
Racca evidenzia poi il ruolo dei farmacisti anche alla luce di operazioni come la stampa del promemoria di ricetta dematerializzata: «Stampare la ricetta, lo so che è stato un grande lavoro per noi farmacisti, ma è stato importante perché i pazienti non andavano più negli ambulatori dei medici. Anche in questo modo abbiamo dimostrato una vicinanza importante alla gente. Ai pazienti cronici i farmaci non sono mai mancati». In altre parole «abbiamo aiutato la gente a difendersi – evidenzia Racca -, perché questo sta anche nella nostra mission. Abbiamo educato le persone a comportarsi bene, insegnandoli le misure di distanziamento, fornendogli tutto il necessario anche in termini di consapevolezza».
Quanto agli attacchi all’operato dei farmacisti, Racca evidenzia che «non è accettabile che venga detto a noi, dopo questo lavoro straordinari, addirittura aperti, sempre. Ci venga detto che non vogliamo vendere le mascherine. Questa è una cosa che proprio mi fa star male perché dietro il banco sono stati mesi di giorno e di notte e quindi diciamo non facendo questa cosa».
La dirigente si sofferma infine sulla necessità di riportare tutti i farmaci in farmacia: «È il momento per recuperare quei farmaci che devono ritornare nelle farmacie. Mi ha fatto piacere che in alcune regioni altri colleghi hanno recuperato farmaci che erano in diretta, farmaci di convenzionata che erano dati in diretta. Questo è il momento, adesso, di rivendicare il nostro ruolo senza si e senza ma».
È possibile visualizzare l’intervista integrale premendo il tasto “play” nel video allegato nell’articolo.
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