Coronavirus, Leopardi (Utifar): «Farmacisti in prima linea, ma trascurati da istituzioni e imprese»

«Un ruolo attivo rispetto alla prevenzione, che si esplica non solo ricordando ai cittadini le linee guida internazionali per limitare la possibilità di contagio, ma anche mettendo a disposizione gel e soluzioni disinfettanti prodotte direttamente nei laboratori galenici delle singole farmacie o reperiti, pur tra le mille difficoltà che ogni rottura di stock implica, tramite le aziende che ancora ne sono provviste». Sono le parole di Eugenio Leopardi, presidente dell’Unione tecnica italiana farmacisti (Utifar), associazione senza fini di lucro fondata nel 1957, in merito al ruolo del farmacista nella gestione dell’emergenza legata alla diffusione del virus in varie aree d’Italia.

Il dirigente si sofferma proprio sul ruolo delle farmacie e del «grande supporto» che le stesse «stanno offrendo ai cittadini su tutto il territorio nazionale». In proposito, «le farmacie – evidenzia Leopardi – stanno svolgendo un ruolo rilevante, evitando ai cittadini di incappare in quelle speculazioni che, purtroppo, si sono registrate in molti siti di e-commerce». Proprio sulla carenza delle mascherine Leopardi “bacchetta” le aziende produttrici invitandole a «privilegiare nei rifornimenti le cooperative e i grossisti che servono quotidianamente le farmacie, piuttosto che evadere ordini verso siti di e-commerce o singole farmacie, per permettere una continua ed uniforme diffusione di questi prodotti su tutto il territorio nazionale».

In questo senso, puntualizza Leopardi, «auspichiamo che questo appello venga recepito per agevolare tutti i colleghi che da giorni sono in prima linea, provvedendo a dare la giusta informazione, pur non avendo a volte i prodotti a disposizione». Un appello anche alle istituzioni preposte alla salvaguardia del ruolo delle farmacie: «A fronte del fondamentale ruolo svolto dalle farmacie, Utifar – conclude Leopardi – auspica che le istituzioni vogliano riconoscere sempre maggiore importanza al ruolo svolto da questi presidi sanitari distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, affidando loro sempre maggiori compiti di assistenza e supporto per la collettività».