“Più del 50 per cento dei farmaci acquistati sul web sono pericolosi per la salute e lo sviluppo delle medicine illegali incide gravemente anche sul mercato del lavoro e sul Pil. Su Internet è boom di farmaci contraffatti: a rischio soprattutto integratori alimentari ed i farmaci lifestyle saving, tipo quelli per la disfunzione erettile”: la commissione parlamentare anticontraffazione, guidata da Mario Catania, approva all’unanimità il dossier sui farmaci. Il segnale da parte di tutti i gruppi politici che la questione va affrontata con celerità e senso di responsabilità. Il documento, di cui è relatore il deputato Paolo Russo, indica la strada a Governo e Parlamento per mettere in campo una serie di contromisure rivolte ad arginare fenomeni come truffe, furti e traffici illeciti che mettono a rischio un settore delicato che incide direttamente sulla salute dei cittadini.
“Mesi di audizioni ed approfondimenti hanno aperto uno squarcio sulle falle che oggi rendono insicura la filiera del farmaco e che attentano quotidianamente alla vita degli ammalati oltre che alla libera concorrenza ed al libero mercato. E’ per questo che – ha sottolineato Paolo Russo – oltre a mettere in risalto guasti come il traffico illecito di farmaci su Internet o i sistemi di tracciatura, abbiamo codificato una serie di proposte da ratificare attraverso azioni di governo ed interventi normativi volti ad incidere soprattutto in materia di controlli e prevenzione oltre che sulla tracciabilità e sulla normativa che regola le autorizzazioni alla vendita a farmacie e grossisti”.
“Il campo è delicato – ha proseguito Russo – e tra l’altro le conseguenze delle distorsioni che abbiano individuato hanno come pericolosa conseguenza l’inefficacia delle cure spesso necessarie a salvare la vita delle persone. Non solo. Gli aspetti criminali inevitabilmente legati alle truffe ed alle contraffazioni rendono fini troppo semplice l’acquisto di farmaci senza prescrizione medica e senza l’esatta posologia. L’agguato è dietro l’angolo anche perché come abbiamo avuto modo di appurare troppo spesso finiscono in circolazione medicine alterate e nocive”.
“La salute umana è a rischio così come il sistema produttivo che cammina su un terreno minato da concorrenza sleale, evasione fiscale, sfruttamento del lavoro nero e danni all’ambiente. Da qui – ha aggiunto ancora il deputato – la sollecitazione a fare subito ed in fretta per mettere nell’angolo speculatori e criminali, affaristi e truffatori”.
“E’ per questo – ha concluso Paolo Russo – che abbiamo chiesto di rafforzare gli sforzi per il contrasto dei fenomeni illeciti. Un obiettivo da raggiungere anche attraverso il coordinamento tra i soggetti nazionali ed internazionali deputati alla prevenzione ed al controllo ed un adeguato processo di formazione del personale impiegato”.
Tra le sollecitazioni al Parlamento anche la necessità di predisporre interventi relativi alla tracciatura del farmaco: “Circa il problema di consentire tecnologicamente una lettura immediata, in automatico del contenuto, in termini di scatole, confezioni e caratteristiche dei lotti trasportati, la tecnologia a radiofrequenza RFID è stata ritenuta idonea ad assicurare un’adeguata tracciatura delle operazioni di questo importante momento della filiera del farmaco, in quanto non prevede una lettura fisica di un codice a barre, bidimensionale o monodimensionale, come nel bollino, ma una lettura via radio dei chip. E’ stato altresì sottolineato che la lettura da parte dei distributori, in occasione di trasporto dai produttori alla distribuzione, comporterebbe investimenti notevoli per garantire la lettura delle singole confezioni”.
Precise anche le indicazioni in tema di autorizzazioni distributive: “Un altro tema su cui Parlamento e Governo devono riflettere adeguatamente, nell’esercizio delle rispettive competenze, riguarda la possibilità delle farmacie di disporre di autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso. Tale possibilità, prevista dall’art. 100, comma 1 -bis, del decreto legislativo 219/2006, è stata giudicata da molti auditi come negativa per garantire una piena disponibilità di farmaci agli utenti, in quanto non è stata utilizzata solo per rifornire le altre farmacie, ampliando l’offerta e il servizio sul territorio, bensì per cedere medicinali a grossisti esportatori o per inviarli direttamente all’estero in considerazione del loro prezzo vantaggioso, determinando l’indisponibilità di medicinali sul mercato l’insorgere di fenomeni speculativi. Deve essere dunque avviato un processo di revisione della normativa per ricondurre tale possibilità entro limiti commerciali leciti e non incentivare fenomeni patologici”.
“L’Italia – avvertono infine i parlamentari della Commissione – dovrà poi recepire in fretta la convenzione Medicrime del Consiglio d’Europa che prevede qualificate misure per la tutela dei consumatori”.
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