
La Regione aveva effettivamente disposto l’esclusione sulla base del fatto che, spiegava il decreto, «alcuni provvedimenti comunali istitutivi di ulteriori sedi farmaceutiche messe a concorso sono oggetto di ricorso ancora pendente davanti al medesimo tribunale amministrativo», e aveva pertanto decretato l’esclusione dal primo interpello delle sedi, con «riserva di metterle nuovamente in assegnazione negli interpelli successivi, qualora dette sedi vengano confermate all’esito dei rispettivi contenziosi». Una decisione che, aggiunge il legale, rappresentava fonte di «preoccupazione, anche in ragione del seguito di cui sicuramente il provvedimento toscano avrebbe potuto godere presso altre Regioni, ormai da tempo infatti abituate ad omologarsi all’amministrazione fiorentina». Per questo, conclude l’avvocato, «avevamo espresso la speranza di veder impugnato il decreto da parte di almeno qualcuno dei concorrenti coinvolti dalla scelta della Regione, al fine di ottenerne la sospensiva, sgombrando così rapidamente il terreno dall’ulteriore grave criticità».
FarmaciaVirtuale.it aveva ospitato un intervento del legale, all’inizio di marzo 2015, che nell’occasione aveva spiegato nel dettaglio i termini della questione.
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