
I legali dello studio fanno riferimento in particolare alla deliberazione della giunta regionale numero 2159 del 9 dicembre 2015, «nella quale l’avvocatura della Puglia – a differenza di quella della Toscana – parrebbe aver contribuito ad orientare la stessa giunta nella direzione giusta (che in pratica dovrebbero intraprendere anche altre regioni, come l’Emilia-Romagna e la Lombardia), quella cioè di rendere edotti gli interpellati dello “stato” delle sedi contestate e permettere loro quindi di esprimere in risposta all’interpello ordini di preferenze pienamente consapevoli».
«Invece – conclude lo studio Bacigalupo-Lucidi – la Puglia sta purtroppo inanellando un errore dopo l’altro, e tutti molto gravi, nel procedimento di revisione ordinaria delle piante organiche dei comuni pugliesi». Gli avvocati spiegano che torneranno a breve su quest’ultima questione.
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