Numerose ricerche suggeriscono come le diverse forme di reti comunicative all’interno dei team multidisciplinari nelle organizzazioni sanitarie migliorino lo scambio di informazioni e conoscenze, l’apprendimento e la qualità dell’assistenza. In uno studio pubblicato da Daniele Mascia et al. Sull’ultimo numero di Health care management review, rivista scientifica edita da Lippincott Williams & Wilkins, è stato confrontato l’impiego di reti di comunicazione faccia a faccia rispetto a quelle elettroniche in un team composto da medici con diverse specializzazioni, analizzando anche la relazione della scelta della modalità comunicativa con le prestazioni ottenute.

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La qualità della comunicazione

La qualità della comunicazione influenza grandemente i risultati raggiunti dalla squadra ed è legata a numerosi vantaggi, come maggiore soddisfazione professionale, livelli superiori di creatività e innovazione, migliori esperienze per l’assistito. Nel mondo medico, la comunicazione sul luogo di lavoro è cambiata in maniera considerevole negli ultimi anni con l’avvento di strumenti elettronici, tra cui sistemi informatizzati di cartelle cliniche, email e, soprattutto, la diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, che ha consentito la trasmissione in tempo reale di testi, dati e immagini. Nell’articolo in oggetto è stato considerato come caso di studio un gruppo composto da 28 medici tra epatologi, oncologi, chirurghi epatobiliari e dei trapianti, radiologi diagnostici e interventistici che lavorano per la Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli. Il team si incontra una volta alla settimana con l’obiettivo di raccogliere e analizzare i dati sui casi clinici di carcinoma epatocellulare.

Il percorso avviato nel 2016

Nel febbraio 2016, Mascia et al. hanno somministrato un questionario cartaceo a tutti i membri del team, articolato in due sezioni: nella prima venivano rilevate le informazioni demografiche sui partecipanti, mentre la seconda era ideata per raccogliere dati sulla frequenza delle interazioni faccia a faccia, email, Sms e app di messaggistica volte a scambiare con i colleghi idee e conoscenze relative alle questioni cliniche discusse nel corso degli incontri settimanali. Ulteriori dati sono stati raccolti accedendo al database del team e ai verbali delle riunioni. Il sondaggio è stato completato da 20 membri del team multidisciplinare. I risultati hanno evidenziato come i medici tendano ancora ad affidarsi prevalentemente alla comunicazione di persona per lo scambio di conoscenze e consulenze, nonostante la disponibilità di nuove forme di comunicazione elettronica. I membri del team ai messaggi di testo tradizionali preferiscono WhatsApp, che risulta il mezzo prescelto per la comunicazione in particolare tra soggetti con diverso grado di anzianità. WhatsApp viene infatti percepito come uno strumento che aiuta a superare le barriere comunicative tra colleghi junior e senior.

L’interazione faccia a faccia

L’interazione faccia a faccia è associata alla localizzazione e alla affiliazione dei membri del team. Medici che lavorano nello stesso edificio ospedaliero o reparto sono più propensi a interagire di persona, e questo conduce a migliori performance. L’uso degli smartphone ha invece un impatto non sempre positivo sulla qualità del dibattito tra i membri del team nelle discussioni di gruppo poiché accompagnato da un minore livello di attenzione, che disturba la capacità di interiorizzare le informazioni ricevute e di trasmettere conoscenze complesse in maniera efficace.

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