Chiesi Italia e Cef hanno presentato un’iniziativa volta a mitigare le emissioni ambientali della filiera. Secondo quanto evidenziato dalle entità, l’obiettivo è di «acquistare elettricità preferibilmente da fonti rinnovabili, limitare i consumi energetici, preferire carta riciclata e materiali ecosostenibili come camici in cotone certificato, utilizzare prodotti per la pulizia a basso impatto ambientale, ma anche ottimizzare le consegne settimanali dei farmaci». Secondo le sigle «sono alcune delle azioni che la farmacia può porre in essere per contribuire alla lotta alla crisi climatica. Inoltre, aderendo a progetti di sostenibilità certificati e impegnandosi alla graduale riduzione del proprio impatto sul clima, la farmacia può compensare fin da subito le proprie emissioni puntando a un modello carbon neutral». Quanto ai dettagli del progetto, le aziende hanno spiegato che «ha coinvolto un gruppo di farmacie pilota sul territorio nazionale, ha avuto l’obiettivo di misurare le principali fonti di emissione climalteranti della farmacia – i cosiddetti hotspot, identificati per magnitudo, grado di controllo e accessibilità a soluzioni di miglioramento – e individuare soluzioni per ridurre le emissioni, lavorando per sviluppare una cultura sul tema della carbon neutrality». Dunque, alla luce di quanto emerso, «la “ricetta” della farmacia sostenibile vuole essere una risposta tangibile agli obiettivi europei di neutralità climatica, che stabiliscono la riduzione di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli di CO2 del 1990, puntando a diventare entro il 2050 il primo continente a impatto zero sul clima3, e a quelli nazionali di transizione ecologica».
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I risultati delle farmacie pilota
Cef e Chiesi hanno riferito che «dall’analisi condotta nelle farmacie pilota, è emerso che le fonti di emissioni climalteranti più significative riguardano “energia elettrica e gas”, “beni acquistati” (principalmente carta, plastica e tessuti), “servizi” (soprattutto manutenzione e pulizie) e “logistica” per la consegna dei prodotti. Per ciascun hotspot, è stato individuato un set di azioni implementabili dalla farmacia per diminuire in maniera diretta le emissioni di CO2. A questo si aggiunge la possibilità di individuazione di modelli di adesione a progetti certificati per bilanciare le emissioni non eliminabili alla fonte, che prevedono l’acquisto di crediti di carbonio (dove 1 credito di carbonio corrisponde a 1 tonnellata di CO2 assorbita, ad esempio attraverso un’azione di forestazione), oppure il finanziamento di iniziative specifiche di compensazione sul territorio».
«Farmacisti coinvolti sui temi della sostenibilità»
Secondo Giulia Ardenti Morini, trade marketing & digital manager consumer healthcare di Chiesi Italia, «i farmacisti sono coinvolti sui temi della sostenibilità in qualità di professionisti che si prendono cura della salute delle Persone, strettamente correlata al benessere del Pianeta, ma anche per la loro funzione sociale di sensibilizzazione e di esempio per la cittadinanza. Per questo abbiamo deciso di realizzare, insieme a Cef e Nativa, un progetto volto a sostenere l’implementazione di pratiche eco-sostenibili in farmacia, confermando la nostra volontà di essere un partner di valore per il farmacista e il nostro impegno a diffondere la filosofia della carbon neutrality all’interno di tutto l’ecosistema salute».
«Impegno che portiamo avanti da tempo con le farmacie italiane»
Gianluigi Pertusi, direttore Business Unit Consumer Healthcare di Chiesi Italia, ha evidenziato che «questo progetto, unico in Italia, è il risultato di un impegno che portiamo avanti da tempo con le farmacie italiane per promuovere i temi della salute del respiro e della sostenibilità, in linea con i nostri valori di Società Benefit e azienda B Corp e nell’ambito dell’impegno del Gruppo Chiesi al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2035, azzerando il proprio bilancio di emissioni di gas serra. La sostenibilità è parte integrante del nostro DNA e siamo davvero orgogliosi del lavoro svolto insieme ai nostri partner e ai farmacisti che hanno aderito al pilota, a conferma della grande attenzione che la categoria rivolge nei confronti dell’ambiente e del territorio in cui opera».
Entusiasmo dei farmacisti del progetto pilota
Vittorino Losio, presidente Cef, ha mostrato la propria soddisfazione: «Siamo onorati che Chiesi Italia ci abbia scelto come partner per questa iniziativa che integra il nostro impegno al fianco delle oltre 700 farmacie del network Cef La Farmacia Italiana. Un sentito ringraziamento va ai farmacisti che hanno aderito al progetto pilota». Per Maria Antonietta Iacovaccio, direttore retail Cef, «l’entusiasmo dei farmacisti del progetto pilota conferma che siamo sulla strada giusta per realizzare la prima Rete di farmacie sostenibili: le farmacie del futuro. Lo facciamo offrendo ai nostri soci la possibilità di aderire a contratti di fornitura di energia elettrica al 100% da fonti rinnovabili, adottando politiche paper-save grazie a servizi e sistemi di archiviazione digitali, soluzioni omnichannel, l’ottimizzazione della logistica, la fornitura di espositori durevoli, formando il personale al contenimento dei consumi e altre novità come l’adesione a progetti di compensazione. Inoltre, in qualità di secondo distributore farmaceutico in Italia, Cef è molto attenta alla logistica: durante la pandemia, abbiamo ottimizzato le consegne giornaliere di farmaci, contribuendo a ridurre oltre 500 tonnellate di CO2 l’anno».
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