Federfarma ha espresso la volontà di riprendere le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) dei dipendenti delle farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario nazionale. L’associazione, che rappresenta oltre 18.500 farmacie private in Italia, considera prioritario raggiungere un accordo equilibrato, in grado di garantire sia i diritti dei lavoratori sia la sostenibilità delle strutture farmaceutiche. La qualità del capitale umano è ritenuta fondamentale per il corretto funzionamento delle farmacie, ma le attuali divergenze sull’aumento salariale è un ostacolo significativo.

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Farmacie e contesti territoriali in Italia non sono tutti uguali

Federfarma ha sottolineato che «la richiesta dei sindacati (360 euro lordi mensili) non tiene conto del fatto che le farmacie e i contesti territoriali in Italia non sono tutti uguali». Dunque «per circa 6mila farmacie private, pari a un terzo del totale, un incremento così rilevante avrebbe un impatto tale da metterne a rischio l’esistenza. Si tratta di farmacie con fatturati e margini molto bassi, che operano in territori disagiati, dove rappresentano l’unico presidio del sistema sanitario nazionale».

Necessità di aumento salariale sostenibile

Secondo Federfarma «l’unico percorso in grado di consentire la ripresa delle trattative e una loro conclusione positiva debba prevedere due passaggi», ovvero «l’individuazione di un aumento salariale sostenibile, da applicare ai dipendenti di tutte le farmacie private» e «la successiva immediata apertura di una trattativa di secondo livello (regionale) che tenga conto dei differenti parametri di fatturato, produttività e redditività delle farmacie presenti nelle varie aree del territorio nazionale».

Incentivi fiscali previsti dalla legislazione vigente per i lavoratori e per le aziende

Federfarma ha poi osservato che «la contrattazione di secondo livello consente di utilizzare gli incentivi fiscali previsti dalla legislazione vigente per i lavoratori e per le aziende, sia per la detassazione di quote di salario da contrattazione integrativa, sia per la loro trasformazione in servizi di welfare, in grado di incidere positivamente sul reddito e sulla qualità della vita dei lavoratori. Il superamento delle distanze sul fronte salariale consentirebbe di affrontare efficacemente alcune criticità relative alla valorizzazione della professionalità dei collaboratori di farmacia, prevedendo: una classificazione del personale adeguata alla nuova struttura della farmacia italiana, l’implementazione di percorsi formativi mirati, garanzie adeguate alle esigenze connesse alla maternità, all’infortunio e alla malattia».

Scongiurare iniziative di astensione lavorativa

Alla luce di quanto evidenziato «Federfarma auspica quindi una pronta ripresa delle trattative con i Sindacati al fine di pervenire, in tempi ragionevolmente brevi, al rinnovo contrattuale e scongiurare, nell’immediato, le iniziative di astensione lavorativa che danneggerebbero in primo luogo i cittadini».

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