
I primi dati concernenti la partecipazione allo sciopero nazionale dei dipendenti delle farmacie private, indetto per il 6 novembre 2025, sono stati diffusi da Federfarma. Le informazioni, rilevate sulla scorta delle comunicazioni pervenute da 7mila esercizi che hanno segnalato una maggiore adesione al movimento, indicano un tasso di astensione inferiore al 15 per cento del personale in servizio nella giornata di giovedì. Secondo l’organizzazione, «la percentuale di adesione si riferisce esclusivamente al personale di turno nella data del 6 novembre, un rapporto con il totale dei collaboratori operanti nelle farmacie porterebbe a una percentuale complessiva ulteriormente ridotta».
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Federfarma ringrazia i colleghi che hanno garantito regolare svolgimento
Federfarma «sta raccogliendo i dati relativi al mancato rispetto dei requisiti minimi di servizio indicati dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi per le conseguenti segnalazioni alle Autorità competenti, nel pieno rispetto delle norme a tutela della privacy dei dipendenti». Inoltre «ringrazia tutti i colleghi che, con grande senso di responsabilità, hanno contribuito a garantire il normale svolgimento del servizio farmaceutico, evitando disagi ai cittadini, nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi».
Federfarma disponibile a discutere l’attribuzione di ulteriori incentivi
Dunque, Federfarma «– consapevole del particolare valore che i collaboratori rivestono per la farmacia – fermo restando il riconoscimento dell’incremento salariale già proposto in sede di contrattazione nella misura di 180 euro mensili, è altresì disponibile a discutere l’attribuzione di ulteriori incentivi, premialità e misure di welfare – utilizzando anche i benefici fiscali connessi – nell’ottica di migliorare ulteriormente il reddito effettivo e la qualità di vita dei collaboratori». In tal senso Federfarma «è disponibile a confrontarsi in maniera costruttiva con tutte le Organizzazioni sindacali disposte al dialogo sulla piattaforma sindacale proposta, assicurando altresì la libertà di rappresentanza sindacale costituzionalmente garantita, al fine di giungere quanto prima alla firma di un contratto equo e sostenibile per entrambe le parti».
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