La European federation of pharmacy chains (Efpc), alleanza volontaria, non governativa, che rappresenta le catene di farmacie in Europa, ha presentato il report annuale 2020, che illustra le attività e i fatti salienti dello scorso anno. Sottolineando la capacità di reagire di fronte alla pandemia, Daniel Horák, head of executive board dell’organizzazione, si è detto soddisfatto di come le attività sono proseguite nonostante le difficoltà. «Sono lieto di poter riferire – afferma Horák – che l’Efpc ha dimostrato la sua sostenibilità nonostante le circostanze estremamente complicate. Lo scorso anno si è unito a noi un importante membro, la Polonia, e abbiamo continuato ad ampliare il nostro raggio d’azione». Nel report si annuncia che nel 2021 la Serbia è candidata a entrare nella Federazione con tre catene locali. Attualmente i paesi membri sono Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Polonia e Ungheria.

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Capacità di reazione delle farmacie nella pandemia

Le attività della Federazione europea delle catene di farmacie si sono focalizzate in gran parte nella gestione delle problematiche legate alla pandemia. A luglio 2020 è stata realizzata una ricerca su questo tema, intitolata “Indagine pan-europea sul Covid-19 nelle farmacie”, mentre a ottobre si è tenuta la sessione podcast “Assistenza farmaceutica in Europa faccia a faccia con la pandemia”. «Grazie alla rapida adozione di varie misure di sicurezza – si legge nel report della Efpc – le farmacie sono riuscite a rimanere aperte e continuare a servire i pazienti. In alcune regioni, sono rimaste le uniche disponibili a fornire assistenza sanitaria. Ben il 97,5% delle farmacie operanti nelle catene europee sono rimaste aperte durante la pandemia da Covid-19 e hanno continuato a fornire assistenza sanitaria di base ai pazienti». Per far fronte alle numerose richieste e rispettare le restrizioni imposte, le farmacie hanno dimostrato grande flessibilità. «Molti farmacisti – spiega Horák – hanno dovuto introdurre nuovi servizi praticamente da un giorno all’altro in linea con le leggi vigenti nei rispettivi paesi, al fine di fornire assistenza ai pazienti che sono stati messi in quarantena o in autoisolamento. Un quinto degli operatori delle catene europee ha riferito di aver introdotto la consegna a domicilio dei medicinali».

A breve programmi speciali per attrarre nuovi membri

Dopo aver riportato le reazioni alla diffusione della pandemia da parte dei farmacisti delle catene presenti in ogni paese membro dell’Efpc, il report della Federazione illustra i programmi e gli obiettivi futuri, tra i quali è prevista la partecipazione a conferenze internazionali in Europa, l’organizzazione di tavole rotonde e conferenze accademiche. Inoltre continueranno i negoziati con i potenziali paesi membri, come Irlanda e Croazia e i contatti con i rappresentanti baltici. Come già anticipato, l’adesione della Serbia, rinviata a causa della pandemia, dovrebbe concretizzarsi nel 2021. «Per attirare nuovi membri tra gli operatori del settore farmaceutico – si legge nel report – l’Efpc annuncerà e applicherà uno speciale programma di adesione creato appositamente per le esigenze individuali. Uno degli obiettivi della Federazione per i prossimi anni è quello di fornire una piattaforma comune per associazioni farmaceutiche nazionali ed europee, così da coinvolgerle in una discussione paneuropea».

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