In un’intervista rilasciata a Sanità24 (Il Sole 24 Ore), il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha illustrato le risposte che il sindacato intende fornire di fronte all’ingresso delle società di capitale nel mondo della farmacia. «La parola crisi in cinese vuol dire cambiamento – ha spiega il dirigente – ed è l’unione di due ideogrammi, pericolo e opportunità. È questo il punto di vista giusto: la presenza di un’iniezione di capitali nel settore, per alcune storture che sono state fatte, è un bisogno reale. Ma come ogni altro cambiamento, anche l’arrivo delle grandi società va governato. Noi lavoriamo perché questa norma sia un’opportunità e lavoreremo perché non stravolga la natura del servizio farmaceutico».
Cossolo ricorda poi che il progetto di “Rete delle reti” è stato affidato alla Focus Management e che è stata avviata una sorta di censimento delle farmacie presenti sul territorio, al fine di comprendere in che modo si possano avviare sinergie e collaborazioni: «Vorremmo creare un modello di rete di farmacie indipendenti, anche collegato alle nostre cooperative e ai distributori, con l’obiettivo di arrivare a un vademecum di best practice da mettere a fattor comune». Quindi ha ricordato i punti di forza rispetto della rete delle farmacie rispetto al capitale, a partire dal «rapporto con i cittadini, difficilmente replicabile in un’ottica di standardizzazione di catena». Quanto alle presunte trattative già in corso per possibili acquisizioni, il dirigente di Federfarma ha affermato che si tratta di «notizie di corridoio. Ci aspettiamo l’arrivo di fondi di investimento anche se da un’analisi della redditività delle farmacie io non credo che poi l’investimento sia così attrattivo. Dietro le farmacie c’è un po’ di mitologia… Siccome un fondo deve rientrare dal proprio investimento in cinque-sette anni io non credo che la marginalità delle farmacie oggi lo consenta». Nell’intervista è stato quindi toccata anche la questione-parafarmacie: «Secondo me si tratta di un’esperienza che non ha dato risultati. Nei fatti, non è l’opinione di Marco Cossolo. La guardo da un punto meramente di mercato. Un’esperienza come quella della liberalizzazione dei Sop e Otc che porta all’uscita dai canali alternativi di meno del 10 per cento del fatturato che ragione economica ha? Il comitato anti-crisi delle parafarmacie italiane è la rappresentazione plastica del fallimento». Quanto al problema dei farmacisti che hanno investito, secondo il presidente di Federfarma «bisogna chiedere a chi il danno l’ha fatto e a chi questi colleghi li ha illusi».
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