Il 17 aprile 2019 il deputato europeo del gruppo Socialisti & Democratici Damiano Zoffolli ha depositato un’interrogazione parlamentare al commissario dell’Unione europea per la Salute e la Sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis. Nel testo, il parlamentare sottolineava che «l’Associazione europea dei farmacisti ospedalieri ha pubblicato un documento in materia di carenze di farmaci, concludendo che il problema è particolarmente serio».
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Il riferimento, nello specifico, è legato alla specialità Sinemet, utilizzata per il trattamento della malattia di Parkinson, che è stata difficile da reperire nel periodo tra i mesi di febbraio e di ottobre del 2018. «L’industria farmaceutica Merck ha inoltre avvertito di recente la Food and Drug Administration americana, nonché altre agenzie di tutto il mondo, che problemi di approvvigionamento potrebbero protrarsi anche nel corso del 2019».
Di qui la domanda rivolta alla commissione: «Quali misure si richiede di adottare per risolvere la questione?». Andriukaitis ha dapprima spiegato che l’organismo esecutivo dell’Unione europea è al corrente delle difficoltà di reperimento dei medicinali Sinemet e Sinemet Plus. «Secondo quanto disposto dalla legislazione europea, i detentori delle autorizzazioni alla commercializzazione dei medicinali devono informare le autorità degli Stati membri almeno due mesi prima in caso di blocco della produzione permanente o temporaneo. La Commissione, dopo una riunione con degli Stati membri che si è tenuta il 25 maggio del 2018, ha pubblicato un documento all’interno del quale sono elencate le misure prese dai singoli governi al fine di garantire l’approvvigionamento. Nella stessa occasione, è stato anche approvato un documento contenente gli obblighi in capo agli stessi Stati membri al fine di non interrompere la continuità delle forniture ai pazienti. Inoltre, l’agenzia europea del farmaco lavora al fine di sviluppare e coordinare azioni in questo senso».
Lo stesso commissario – come riferito ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it – nello scorso mese di marzo aveva osservato che il fenomeno della carenza è «legato a numerosi problemi: fabbricazione, quote industriali, parallel trade legale o ancora ragioni economiche legate ai prezzi dei medicinali, che ricadono nella competenza degli Stati membri». Aveva quindi ricordato che «la normativa europea impone alle aziende di assicurare un continuo approvvigionamento al fine di rispondere alle necessità dei pazienti». Inoltre, «in specifiche circostanze, la creazione deliberata di carenze di medicinali può comportare una violazione delle normative nazionali e comunitarie. Noi e le autorità nazionali stiamo seguendo da vicino la questione e possiamo indagare ulteriormente ed adottare le necessarie misure in ciascun caso».
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