«Da un anno a questa parte non ci sono stati cambiamenti significativi. Nell’ultima settimana, tuttavia, la riunione effettuata dal ministro della Salute Giulia Grillo, assieme al direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Luca Li Bassi, ha spostato un po’ il focus delle cause». Fabrizio Gianfrate, docente di Economia sanitaria e farmaceutica, parla a FarmaciaVirtuale.it della questione della carenza di farmaci, dopo la riunione del 2 luglio del Tavolo convocato dal ministero, al quale hanno partecipato diverse sigle, tra le quali Aifa, Agenas, Regioni, Farmindustria, Assogenerici, Federfarma, distributori e grossisti.
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«Nel corso della riunione – ha aggiunto l’esperto – Li Bassi ha ridimensionato un po’ il ruolo del parallel trade. Che esiste, ma così come esistono anche altre cause: si è parlato di problemi produttivi, di aziende che fanno uscire dai loro listini alcuni farmaci più vecchi: diciamo che sono state in qualche modo riequilibrate le responsabilità». Gianfrate si è detto in questo senso d’accordo, «perché se si vanno ad analizzare le cause segnalate per ciascuna carenza sul sito dell’Aifa, si può notare come spesso esse siano legate a ragioni diverse dal parallel trade. Ci possono essere problemi di produzione riscontrati in un determinato impianto, oppure un’azienda può avere avuto difficoltà a reperire le materie prime che le servono per fabbricare un prodotto. Si tratta, in altre parole, di difficoltà simili a quelle che si possono riscontrare in altri settori».
In termini di impatto sui pazienti, secondo il docente «nella maggior parte dei casi esistono dei farmaci alternativi che possono essere prescritti. Per cui è davvero raro il caso in cui si riscontri la carenza di un farmaco unico, che non può essere sostituito con medicinali simili. Di solito una via d’uscita c’è, naturalmente sempre sotto stretto controllo medico, affinché si vigili sullo schema terapeutico. Inoltre, qualora dovesse accadere che vengano individuati problemi non risolvibili a livello nazionale, si può ricorrere alle importazioni da altri Paesi. In questi casi, l’Aifa provvede ad agevolare le procedure amministrative di import, attraverso la concessione di permessi speciali». In definitiva, dunque, secondo Gianfrate quello della carenza di farmaci «è più un problema percepito che un problema reale. E se non lo si è risolto in alcuni casi è perché non lo si è affrontato nel modo giusto».
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