«Gli eventi in materia di utilizzo della cannabis terapeutica nelle pratiche di gestione del dolore rientrano nell’ambito delle tematiche di interesse nazionale e sono inserite nell’obiettivo formativo n. 21 “Trattamento del dolore acuto e cronico. Palliazione”». È quanto deliberato dalla Commissione nazionale per la formazione continua (Cnfc), il 18 dicembre 2019. «Tale tematica – si legge nella delibera – sarà attiva solo per il triennio 2020-2022».
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Ne consegue che «viene riconosciuto un bonus di 0,3 crediti Ecm/ora agli eventi organizzati nell’ambito dell’obiettivo formativo 21 inerenti l’utilizzo della cannabis terapeutica». Dunque, il rimando all’Osservatorio nazionale: «Viene dato mandato all’Osservatorio nazionale per la qualità della formazione continua in sanità di prevedere, per il triennio 2020 – 2022, maggiori controlli su eventi organizzati nell’ambito della tematica di cui al punto n. 1. Tali controlli dovranno verificare in particolar modo che i docenti siano professionisti sanitari con una comprovata esperienza in materia e che le eventuali sponsorizzazioni siano riconducibili ad imprese commerciali operanti in ambito sanitario nel campo delle “cure palliative”».
Quanto all’utilizzo sul territorio, è utile evidenziare che è sempre più intensa la diffusione della pianta per scopi terapeutici. Lo scorso novembre è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero della Salute recante “Determinazione delle quantità di sostanze stupefacenti e psicotrope che possono essere fabbricate e messe in vendita in Italia e all’estero, nel corso dell’anno 2020”. Il ministero ha valutato il fabbisogno nazionale per l’anno 2020 e preso atto del fatto che «le ditte interessate sono state autorizzate a fabbricare e commercializzare sostanze stupefacenti e psicotrope». Per la Cannabis, è stata indicata, per quanto riguarda le sostanze da distribuire in Italia, in 500 chilogrammi, che saranno prodotti come di consueto dallo Stabilimento Chimico-Farmaceutico Militare di Firenze. Si tratta di un aumento considerevole rispetto a quanto previsto per l’anno 2019, quando la produzione era stata limitata a 350 kg.
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