La revisione dei canali distributivi dei farmaci, sia attraverso le strutture sanitarie pubbliche sia per mezzo delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), è stata al centro di un’iniziativa legislativa. Un documento tecnico, emerso in seguito all’indagine conoscitiva avviata dalla settima commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nel marzo 2022, ha avuto l’obiettivo di garantire un’assistenza farmaceutica omogenea e sostenibile su tutto il territorio nazionale. Le istituzioni sono state fornite di criteri basati su solidi fondamenti scientifici e sulla sostenibilità economica per determinare la Distribuzione diretta (Dd) e la Distribuzione per conto (Dpc) dei farmaci.

[Per non perdere le novità di settore, iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it, nella tua email alle 7:00, dal lunedì al venerdì. Apri questo link]

Parametri per la distribuzione dei medicinali. Il documento ha definito criteri chiari per la classificazione dei farmaci in base al loro canale distributivo. Il lavoro è stato elaborato e condiviso dalle sigle degli enti, società scientifica e associazioni di categoria, e approvato il 23 marzo 2023, nonché firmato da Arturo Cavaliere, presidente Sifo, Andrea Mandelli, presidente Fofi, Marco Cossolo, presidente Federfarma, e Venanzio Gizzi, presidente Assofarm. Tra gli obiettivi portati avanti nella proposta, la necessità che i medicinali fossero distribuiti con modalità e costi uniformi in tutte le regioni, nel rispetto degli equilibri economici del Ssn.

Implicazioni economiche e criteri di trasferibilità. Il passaggio di alcuni farmaci dalla Dd alla Dpc è stato analizzato considerando l’impatto economico e i criteri di non trasferibilità. Farmaci con particolari requisiti, come quelli che richiedono un monitoraggio specializzato o sono destinati a specifiche strutture assistenziali, sono stati identificati come non trasferibili. Nel documento è stata poi valutata l’eventualità di un incremento della spesa a carico del Ssn derivante dal passaggio al canale della Dpc, stimando un aumento di circa 230 milioni di euro, dovuto principalmente al costo aggiuntivo del servizio. Si rimanda al rapporto integrale pubblicato nella sezione “Documenti allegati”.

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.