Federfarma Veneto mette in evidenza la disponibilità di circa 500 farmacie nel praticare test antigenici rapidi per la ricerca del virus SARS-CoV-2, su richiesta della Regione. «Si tratta – fa sapere la sigla regionale – degli stessi tamponi, che stanno già eseguendo presso i propri ambulatori i medici di medicina generale. Il 12 novembre 2020 l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Emanuela Lanzarin in un incontro con i rappresentanti delle farmacie territoriali aveva chiesto di fornire all’amministrazione regionale il numero delle farmacie disposte ad intraprendere questa modalità diagnostica».
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Le modalità operative
Quanto alle istruzioni operative, Andrea Bellon, presidente di Federfarma Veneto, fa sapere che «i tamponi rapidi potranno essere eseguiti in regime convenzionato, quindi a carico della Regione Veneto, e sarà la Regione stessa ad indicarci con quali modalità le farmacie verranno coinvolte nell’attività di screening, ferme restando le fondamentali condizioni di sicurezza che dovranno essere garantite agli utenti e a tutti gli operatori sanitari, farmacisti titolari e collaboratori di farmacia, attraverso un protocollo d’intesa».
La messa in sicurezza delle farmacie
Bellon puntualizza poi che «le farmacie immediatamente, alla prima ondata di Covid, hanno operato per la sicurezza della popolazione che le ha subito riconosciute, anche nel picco pandemico, come siti sicuri nel pieno rispetto delle normative anticontagio, poli sanitari professionali, sempre aperti, con il valore aggiunto della familiarità dell’ambiente. Tutto ciò deve rimanere valido anche nella somministrazione dei tamponi rapidi ed è per questo che, in ogni caso, saranno pratiche eseguite anche oltre l’orario di apertura, in locali con accesso diverso da quello principale della farmacia. Ipotizzabile anche l’allestimento di gazebi nonché di strutture dedicate al di fuori della farmacia stessa. Sempre per garantire il più alto livello di performance, la procedura diagnostica, in grado di fornire l’esito nel giro di qualche minuto, verrà effettuata da personale infermieristico specializzato».
Prescrizione medica necessaria
Quanto ai dettagli relativi ai flussi dei pazienti, secondo Bellon «il progetto prevede che i pazienti accedano alla farmacia muniti di prescrizione del medico di medicina generale che avrà valutato l’opportunità di fare eseguire il test al soggetto interessato. Ribadisco quindi che l’incoraggiante risposta ricevuta dalle farmacie del territorio suffraga la disponibilità della nostra rete di continuare a collaborare fattivamente con tutti gli altri operatori coinvolti anche in questo particolare momento di recrudescenza dell’epidemia».
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