La Fofi in una nota ha fornito alcune indicazioni in merito all’autoformazione e al tutoraggio individuale in ambito ECM. «La Commissione nazionale per la formazione continua ha adottato una delibera finalizzata ad incentivare i professionisti sanitari nell’assolvimento del proprio percorso di aggiornamento continuo, puntando ad una maggiore semplificazione e chiarezza del sistema di regolamentazione dell’ECM, con particolare riguardo alla tematica dell’autoapprendimento, alla possibilità di totalizzare ancora i crediti del triennio passato recuperando i crediti tratti dalla formazione di quest’anno e del prossimo, nonché all’individuazione di ulteriori tematiche di interesse nazionale».
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In particolare, per quanto riguarda l’autoapprendimento, è stato deciso «l’ampliamento della percentuale di crediti formativi acquisibili per il triennio 2017-2019 che passa dal 10 al 20%». La Federazione ricorda che «in ambito ECM, l’autoapprendimento consiste nell’utilizzazione individuale di materiali durevoli e sistemi di supporto per la formazione continua preparati e distribuiti da provider accreditati», oppure «nell’attività di lettura di riviste scientifiche, di capitoli di libri e di monografie non preparati e distribuiti da provider accreditati ECM e privi di test di valutazione».
La federazione ha aggiunto che potrebbero però essere considerate come facenti parte dell’autoapprendimento anche le seguenti attività formative: «La partecipazione alle riunioni delle Assemblee degli iscritti nelle quali si trattino temi di aggiornamento professionale, a corsi/incontri/eventi di aggiornamento professionale di vario tipo organizzati dall’Ordine, da Associazioni professionali, da Società scientifiche o altri soggetti con esperienza in campo sanitario». E ancora «la partecipazione ad eventi di volontariato con prestazione di attività professionale tra i quali, in particolare, si richiamano quelli realizzati dall’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione civile».
Per far sì che tali attività siano riconosciute, gli iscritti devono «inoltrare al proprio Ordine apposita richiesta mediante autocertificazione, nella quale indicheranno con precisione i percorsi seguiti. Nel caso di libri e riviste, andrebbe per esempio citato titolo, autore, editore, anno di pubblicazione. Nel caso di volontariato dovrebbero essere dichiarati tutti gli elementi idonei ad individuare l’attività prestata, in quanto, la validazione del percorso formativo seguito, che viene per l’appunto autocertificato, dovrà essere effettuata dagli Ordini». In alternativa ci si può collegare direttamente al sito del CoGeAPS (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) e inserire autonomamente i dati nell’area riservata. Sapendo però che in questo modo i tempi di approvazione si allungano.
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