
«Il dibattito sulla concorrenza – prosegue Augello – ci convince che si tenda a stravolgere le regole del mercato allo scopo di spostare il monopolio del farmaco, oggi in mano ai farmacisti, nelle mani della lobby della grande distribuzione organizzata, dove il farmacista si trasformerà in un lavoratore precario. Non si illudano i gestori delle attuali parafarmacie: la possibilità eventuale di dispensare i medicinali di fascia C non li aiuterà a superare le loro disastrate situazioni, né si allargherà il loro mercato». Quanto alla proposta di far pagare i bollettini postali in farmacia, Augello ritiene che si tratti di un’idea che «non merita commenti. Se questa è la farmacia dei servizi…».
Il coordinatore del Comitato dei vincitori ritiene infine che sia «inqualificabile il congelamento delle attività parlamentari al fine di non creare elementi di dissenso in attesa del referendum costituzionale». E se la prende anche con i tempi della giustizia, «elefantiaci», lanciando un appello affinché ai farmacisti vincitori sia consentito finalmente di aprire le loro farmacie.
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